La gerente dell'Osteria di Castel San Pietro illustra le proposte invernali. Mentre suo marito, Mirko Rainer lavora a un progetto con il celebre chef milanese
CASTEL SAN PIETRO - Costine, codighe, musetto, luganighe, e una bella verza ‘brinata’, il tutto stufato a fuoco lento. Così nasce la cazzoeula servita in questi giorni all’Osteria Cuntitt di Castel San Pietro. Così, seguendo la ricetta classica di questo piatto invernale della tradizionale lombarda, la prepara lo chef Luigi Aceto. “Con carne di maiale di primissima scelta – assicura la gerente Arianna Magueri –. Da quest’anno siamo entrati a far parte del Cazzoeula Club Ticino e quindi proporremo questo piatto durante il periodo della rassegna, iniziata mercoledì 29 gennaio e che terminerà il 9 febbraio”.
Non solo la cazzoeula caratterizza il menu del Cuntitt in queste settimane: c’è anche la trippa, altro tipico piatto invernale della tradizione contadina. E non manca il bollito misto. Anche in questo caso carni e prodotti sono rigorosamente local, come local sono i vini. Nella carta dell’Osteria di Castel San Pietro dominano le etichette regionali.
“Il Merlot, soprattutto quello classico, dunque non ‘riserva’ – spiega Arianna Maugeri -, è un abbinamento perfetto con le pietanze a base di maiale, grazie alla sua freschezza, alla sua sapidità e acidità che aiutano, per così dire, a pulire il palato. Non a caso le regioni tradizionalmente vocate alla produzione di salumi abbinano spesso le loro specialità a vini freschi o a bollicine. Basti pensare al Bergamasco, patria del Franciacorta, o al Milanese, al Pavese e all’Emilia, dove i vini sono Gotturnio, Bonarda, Barbera vivace”.
Oltre a numerose etichette del Mendrisiotto, l’Osteria propone anche un proprio vino, un assemblaggio realizzato da Luca Parravicini, di Castel San Pietro: “Beverino, ben fatto, con un buon grado di acidità e sapidità e che rispecchia il terroir della regione”, dice Maugeri.
E mentre al Cuntitt preparano la cazzoeula, il marito di Arianna, Mirko Rainer, patron dell'Atenaeo del Vino, è a Milano con il mega chef Carlo Cracco per un brain storming su un progetto comune ancora top secret.