I giovani socialisti hanno lanciato la loro campagna elettorale con un'azione simbolica e parole al vetriolo contro il Parlamento
BELLINZONA - "La politica ticinese giustifica le insostenibili politiche borghesi. Purtroppo quelle femministe, ecologiste, a favore del 99% e dei diritti dei e delle migranti vengono calpestate dalla mediazione e dal compromesso con i parlamentari della maggioranza. Alle cadreghe preferiamo portare avanti le nostre rivendicazioni e, piuttosto che andare al compromesso con chi giustifica l’ingiustificabile, preferiamo politiche sostenibili e veramente a favore di tutti". Lo scrive La Gioventù Socialista in un comunicato stampa attraverso il quale lancia la propria campagna elettorale.
Ma i giovani socialisti non si sono limitati alle parole. Davanti a Palazzo delle Orsoline hanno infatti voluto 21 “cadreghe” (come i giovani candidati al Gran Consiglio sulla lista del PS), sulle quali sono state attaccate degli slogan rivendicativi.
"Nonostante il parlamento resti il luogo delle decisioni politiche cantonali - si legge ancora nella nota - la Gioventù Socialista resta critica nei confronti di quest’istituzione. I compromessi che le dinamiche parlamentari impongono spingono le decisioni lontane dai veri interessi del 99% avvantaggiando solo la minoranza borghese. La nostra battaglia politica non si svolge nel palazzo del potere borghese in cui il compromesso, l’istituzionalizzazione e gli interessi personalistici hanno portato la classe politica ad attuare iniziative lontane dai veri interessi della popolazione. La nostra battaglia politica non è iniziata con l’uscita dei numeri di lista. La nostra battaglia continua oggi utilizzando lo spazio politico dei nostri candidati per introdurre idee veramente a favore del 99% nel dibattito politico. Rivoltiamo il Ticino. Rivoltiamo il palazzo delle Orsoline. Per vivere e non sopravvivere".