È il consigliere nazionale socialista Bruno Storni a segnalare l’articolo della rivista “The Lancet”, riprendendo un tweet del professor Christan Alhaus
LONDRA - I bambini possono infettarsi e possono infettare. La prestigiosa rivista scientifica inglese The Lancet ha pubblicato uno studio svolto in Cina che smentisce le tesi di Daniel Koch, secondo il quale i più piccoli “non sono grandi portatore del Covid19”.
È il consigliere nazionale socialista Bruno Storni a segnalare l’articolo, riprendendo un tweet del professor Christan Alhaus, ricercatore nell’ambito epidemiologico all’Università di Berna.
“Il Prof Christan Alhaus – scrive Storni - segnala su Twitter uno studio su Lancet Malattie infettive che non trova differenze significative del tasso di infezioni COVID19 per classe d'età. Bambini di meno di 10 anni (7,4%) sono contagiati più o meno nella stessa misura dell'insieme della popolazione (6,6%) anche se hanno un decorso più morbido”.
Si tratta probabilmente di uno degli studi citati dal professor Massimo Galli, primario di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, nell’intervista concessa a liberatv (leggi qui).
“Dal 14 gennaio al 12 febbraio 2020 – si legge su The Lancet - il Centro Shenzhen per il controllo e la prevenzione delle malattie ha identificato 391 casi SARS-CoV-2 e 1’286 contatti stretti. Abbiamo confrontato i casi identificati attraverso la sorveglianza sintomatica e la tracciabilità dei contatti e stimato il tempo trascorso dai primi sintomi alla conferma, all'isolamento e al ricovero in ospedale. Abbiamo stimato le metriche della trasmissione della malattia e analizzato i fattori che influenzano il rischio di trasmissione”.
Lo studio dei ricercatori cinesi indica che 356 (91%) su 391 casi presentavano una gravità clinica lieve o moderata alla valutazione iniziale. Al 22 febbraio tre persone erano decedute e 225 erano guarite con un tempo mediano di guarigione di 21 giorni. Il tasso di ‘attacco secondario’ della famiglia era dell'11,2% e i bambini avevano la probabilità di essere infettati rispetto agli adulti (tasso di infezione: 7,4% nei bambini con meno di 10 anni contro media della popolazione del 6%)”.
“I bambini – scrivono i ricercatori - hanno un rischio simile di infezione rispetto alla popolazione generale, sebbene meno probabilità di avere sintomi gravi; quindi dovrebbero essere considerati nelle analisi di trasmissione e controllo.
Abbiamo scoperto che il tasso di attacco non differisce significativamente in base all'età, con in media il 7% dei contatti stretti che vengono infettati, circa l'80% di questi contatti mostra sintomi e il 3% delle infezioni manifesta gravi malattie alla valutazione iniziale”.