La presidente della Federcommercio: "Recuperare la cifra d'affari persa è quasi impossibile. Spero che in estate..."
LUGANO – “Tutti insieme per un Ticino più forte”. È questo lo slogan e appello che la Federcommercio, l’Unione Contadini Ticinesi e alcune associazioni economiche ticinesi hanno lanciato con la campagna #ripartiamo con l’obiettivo di valorizzare e rilanciare l’economia ticinese post Covid-19.
Una campagna che “sta dando i suoi frutti”, ci spiega la presidente della Federcommercio Lorenza Sommaruga. “Ovviamente, un bilancio è difficile da fare. Dipende molto dalle zone che vogliamo esaminare e dalle tipologie di articoli venduti. Tante volte, per esempio, a Lugano si vende più che a Locarno, Ascona, Bellinzona o Mendrisio. A volte, invece, succede il contrario. La situazione cambia a dipendenza dell’afflusso di turisti e dei mercati che animano le città. Posso però affermare che si è ripartiti bene e con entusiasmo. I commercianti hanno potuto sentire la vicinanza e solidarietà dei ticinesi. In generale, ho notato una grande voglia di riappropriarsi della quotidianità dopo mesi davvero difficili”.
Una nuova realtà
Sommaruga non ha dubbi: quella che prima definivamo ‘normalità’, adesso, non c’è più. “Viviamo in una nuova realtà. Tante cose sono cambiate rispetto a prima. Un esempio? Percepiamo che ci sono giorni che si lavora bene e parecchio e altri in cui si registra un importante calo delle vendite. Ogni giorno scopriamo nuovi aspetti e dinamiche di questa ‘nuova realtà’. Prima del Covid eravamo abituati a una certa ciclicità, se vogliamo chiamarla così. Si sapeva, per esempio, che il sabato si lavorava bene. Oggi è tutto molto modificato. Inoltre, poche persone sono tornate negli uffici e, di conseguenza, le città sono meno frequentate".
Senza grandi eventi….
“Sappiamo – prosegue la presidente della Federcommercio – che quest’estate dovremo fare in modo che i turisti si fermino qui in Ticino senza proseguire oltre… Tutti i principali grandi eventi sono stati annullati e noi, intesi come commercianti, dovremo reinventarci”. Sì, ma come? “La nostra speranza è che venga accolta la mozione in cui si chiede di agevolare i commerci ticinesi con orari d’apertura prolungati. Questo ci permetterebbe di lavorare di più e mantenere il personale attivo”.
Riapertura con l’Italia, “il timore c’è”
Inutile girarci intorno, la riapertura della Svizzera con l’Italia qualche timore lo crea ai commercianti ticinesi. “Sì – ammette Sommaruga –, non possiamo nasconderlo. È chiaro che ognuno ha il sacrosanto diretto di godere della libertà e di uscire dal Cantone per visitare altre Città. Sentirsi liberi è fondamentale. Il libero turismo degli acquisti potrebbe farci più male di prima. L’economia ticinese ha bisogno di ripartire in maniera forte. Recuperare la cifra d’affari persa è quasi impossibile, ma ripartire bene è fondamentale per le nostre aziende. Oggi più di ieri abbiamo la necessità di vendere bene le nostre merci. Il timore, quindi, c’è anche se è impossibile crearsi un’aspettativa adesso. Spero che la solidarietà e il senso di vicinanza dei ticinesi possa prevalere anche nei prossimi mesi. Il Ticino ci ha dato tanto negli ultimi mesi e ora tocca a noi dare tanto al Ticino”.