Il presidente dell'Ordine dei Medici ticinese: "Obbligo per gli assicuratori di fornire ai cantoni gli stessi dati per la formazione dei premi che devono consegnare all’autorità federale"
*Di Franco Denti
Il nostro sistema sanitario è per qualità ai primi posti delle classifiche internazionali e dà lavoro a quasi 500’000 persone. L’aspettativa di vita è salita a 82 anni per gli uomini e 85 per le donne. È normale che questo abbia dei costi.
Dietro agli investimenti sanitari c’è una logica molto semplice: se un paziente viene curato bene in prima battuta, non vi saranno peggioramenti e ricadute che verrebbero a costare molto di più alla comunità.
Assolutamente da rigettare quindi i tagli lineari in campo sanitario, che peggiorano la qualità delle cure senza comprovato beneficio economico. Nei paesi come Italia, Inghilterra, e Germania dove è stato applicato un budget globale, non c’è stata alcuna diminuzione dei costi della salute, ma si sono create liste di attesa.
I medici svizzeri dal 2014 promuovono le decisioni intelligenti/Choosing wisely della smarter medicine “meno può volere dire di più”, che istruisce a un consumo responsabile delle prestazioni mediche, con conseguente contenimento della spesa.
Un altro strumento per contenere l’aumento dei premi di cassa malati è, come già avviene per il campo ospedaliero, una ripartizione dei costi tra pubblico e casse malati. In ambito stazionario, i cantoni coprono il 55% della spesa, mentre il restante 45% spetta alle assicurazioni malattia. La stessa cosa, magari con percentuali diverse (25% e 75%) si potrebbe applicare al finanziamento della medicina ambulatoriale sia ospedaliera che degli studi medici. Questo avrebbe come conseguenza la riduzione del premio per il cittadino-paziente.
Queste misure porterebbero a un investimento della spesa sanitaria più oculatamente mirato e ad una minore pressione dei premi sul ceto medio.
Per quanto attiene ai premi di cassa malati, è nota a tutti la decennale battaglia dell’Ordine dei Medici affinché le Casse Malati reinvestano le riserve eccedentarie a favore degli assicurati, contenendo la crescita dei premi, invece di accumulare utili miliardari, pari al doppio o al triplo del necessario per garantire la loro solvibilità.
A chiudere il cerchio, invochiamo trasparenza da parte degli assicuratori: obbligo per gli assicuratori di fornire ai cantoni gli stessi dati per la formazione dei premi che devono consegnare all’autorità federale e l’obbligo per l’Ufficio Federale della sanità pubblica di pubblicare i risultati di esercizio dei singoli assicuratori, all’interno di ogni Cantone.
*Presidente Ordine dei Medici Cantone Ticino