Sono 25 i ristoranti che, dal 13 al 23 settembre, partecipano alla 18esima edizione della rassegna gastronomica nazionale proponendo piatti e menù legati alle prelibatezze del nostro territorio
La 18esima edizione della “Settimana del Gusto” terrà banco dal 13 al 23 settembre. Anche il Ticino partecipa grazie al sostegno di GastroTicino (in collaborazione con “Ticino a Tavola”) e del Comitato operativo (Isabella Lischetti, Alessandro Pesce, Luca Merlo) che, oltre ad aver promosso le Città del Gusto a Bellinzona (2011) e a Locarno (2015), raccoglie le adesioni dei ristoranti; ristoranti che propongono piatti e menu curiosi, in gran parte legati al territorio, e in diversi casi anche un evento eno-gastronomico speciale.
Quest’anno i ristoranti di tutto il Cantone che partecipano alla 18esima edizione della Settimana svizzera del Gusto, sono 25 e si possono scoprire, assieme a tutte le informazioni sulle loro proposte, su ticinoatavola.ch e gout.ch.
Ricordiamo anche l’importante adesione dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) e del DECS. L’EOC-ospedale multisito del Ticino, propone a pazienti, collaboratori e visitatori, i sapori e i colori del Ticino in menù equilibrati e variati. Menù a tema con i prodotti della regione, anche per la Clinica Luganese Moncucco.
Come sempre apprezzata la partecipazione delle Scuole dell'infanzia ticinesi (dove, si proporranno quattro pasti particolari, seguendo ricette ticinesi con prodotti tipici del territorio e stagionali) e quella dei Ristoranti scolastici del Cantone Ticino dove gli allievi gusteranno diverse ricette a base di formaggio.
Da segnalare anche che Lugano è “Città svizzera del Gusto 2018”; la capitale ticinese offre un menu composto da cultura e storia e condito con alcuni ingredienti che non possono mai mancare: l’ospitalità, il sorriso e le delizie enologiche e gastronomiche del territorio (luganocittadelgusto.ch).
Dominik Flammer, infine, è il “Padrino del Gusto 2018”; giornalista, scrittore, esperto di storia dei prodotti tipici, è l’autore della trilogia dedicata al “Patrimonio culinario delle Alpi”.