Il capoufficio dell'UCA: "Per tornare alla normalità bisogna solo aspettare delle precipitazioni intense". Da MeteoSvizzera: "Finora è mancato l'apporto autunnale"
LOCARNO – Se non siamo ai minimi storici, poco ci manca. Il Lago Maggiore continua ad arretrare e il livello d’acqua del Verbano sembra non poter migliorare nei prossimi giorni. A contribuire all’arretramento del lago sono state le elevate temperature estive, ma soprattutto l’assenza delle “tipiche precipitazioni di fine estate-inizio autunno”, ci spiegano dalla stazione meteorologica di Locarno-Monti.
A partire da domani, giovedì 11 ottobre, in Ticino sono attese precipitazioni che “non contribuiranno ad aumentare il livello del lago”. “È – sottolineano da MeteoSvizzera – finora mancato l’apporto autunnale. Tra agosto e settembre è piovuto solo il 20 per cento di quello che piove regolarmente, pari a 300-400 millimetri d’acqua”.
Per coprire l’80 per cento rimanente sarebbero necessari “quattro/cinque giorni di pioggia intensa”.
Dello stesso avviso anche Laurent Filippini, capoufficio dei corsi d’acqua (UCA). “Per tornare alla normalità bisogna solo aspettare delle precipitazioni intense”.
Filippini, però, invita alla calma. “È vero che siamo vicini ai minimi storici, ma nel tempo ci sono state situazioni più critiche”. “Con temperature come quelle avute in estate – prosegue – queste situazioni possono capitare e si alternano nel corso degli anni. Non siamo quindi in una situazione d’allarme”.
Quali sono, allora, i pericoli più grandi che può provocare il repentino arretramento del Lago Maggiore? Il capoufficio dell’UCA ritiene che “parlare di pericoli sia eccessivo”.
“L'approvvigionamento idrico è ridondante e garantito. Parlerei piuttosto di una situazione di disagio, soprattutto per quanto riguarda la Navigazione con alcune stazioni non utilizzabili a causa del basso fondale”.
Infine, nessun pericolo anche per la fauna dei corsi d’acqua in relazione con il Lago Maggiore. “Penso – conclude Filippini – che anche per la fauna si tratti di situazioni che comportano un certo stress ma attualmente le condizioni non sono tali da essere definite critiche. È giusto comunque rimanere vigili in attesa dei miglioramenti”.