La lady driver ticinese ci parla della stagione appena conclusa, di abitudini cambiate e di un futuro ancora incerto: "Dipende tutto dagli sponsor. Purtroppo questa è la realtà"
SANT’ANTONINO – In pochi mesi, la vita della giovane Sharon Scolari è cambiata radicalmente. Sia nella sfera privata (con il matrimonio) che… in pista. Già, perché la 23enne ticinese non è una donna come le altre. Fin da bambina è sempre stata appassionata all’automobilismo e alle corse. Tanto da decidere di sfidare i luoghi comuni e indossare casco e guanti e far sportellate coi maschietti.
Dopo aver sfiorato il titolo di campionessa europea nella Lotus Cup Europe nella passata stagione, la lady driver ha appena concluso la sua prima stagione al volante di una monoposto nel campionato Formula Renault 2.0.
Quella appena archiviata è stata “una stagione difficile, ma allo stesso tempo assai gratificante”, ci dice Sharon Scolari. Passare da un campionato Gran Turismo a una monoposto “cambia completamente”.
“Devo dire – ammette – che non ci aspettavamo un salto di qualità così importante. Sia io che il team abbiamo avuto bisogno di un po’ di tempo per adeguarci alla nuova vettura e al nuovo campionato”.
“Essendo abituata a salire sul podio nelle passate stagioni, lottare nelle retrovie non è stato facile, soprattutto mentalmente”. Per “sopravvivere” in una categoria complicata, la pilota bellinzonese ha dovuto “stravolgere completamente le mie abitudini”.
“Gli allenamenti in palestra sono diventati più intensi, la cura per l’alimentazione più meticolosa. Sembrano frasi fatte, ma non è così: dietro a una stagione agonistica ci sono sempre sforzi e sacrifici importanti”.
Sharon Scolari si “nutre” di sforzi e sacrifici. Suoi, ma anche di famigliari, amici, parenti e sponsor. “Il mio team (lo ScoRace Team ndr) è composto principalmente da famigliari e amici di vecchia data. Questo mi permette di andare alle gare senza pressione perché so quello che loro si aspettano da me e loro sanno cosa aspettarsi da me”.
Il futuro di Scolari è ancora incerto. “Mi piacerebbe – svela – continuare in Formula Renault, ma dipende tutto dal budget a disposizione e quindi dagli sponsor. Purtroppo, questa è la realtà. E in Ticino è ancora più difficile trovare qualcuno che ti sostenga, motivo per cui ci tengo a ringraziare, una volta di più, i miei attuali sponsor”.