Il fatto è accaduto due o tre settimane fa ma non è stato reso noto dalla polizia. Forse per timore di emulazioni. Ecco i precedenti, da Cadro a San Vittore, fino alla taglia sui radar del Nano
LUGANO - Dev’essere che il tipo ha preso quel radar e ha sclerato di brutto. Così ha riempito una bottiglia di combustibile e s’è fatto una molotov. E dopo essere entrato nell’area autostradale l’ha accesa e l’ha lanciata contro il cassone grigio piazzato in territorio di Grancia, nei pressi di un cantiere.
Il fatto è accaduto due o tre settimane fa ma non è stato reso noto dalla polizia. Forse per timore di emulazioni. Sia come sia, l’apparecchio è andato in fiamme e ha subito seri danni.
Gli inquirenti stanno indagando per cercare di identificare l’autore. Oltre all’ipotesi della “vendetta” c’è anche quella del vandalismo, che è però meno probabile.
Nel febbraio del 2014 un episodio simile accadde a Cadro, dove un 48enne distrusse il radar che l’aveva pizzicato investendolo in retromarcia. Uno scatto d’ira che gli costò la bella somma di 140 mila franchi, oltre alle accuse di esposizione a pericolo della vita altrui, danneggiamento e impedimento di atti dell'autorità.
Ma l’episodio più clamoroso accadde dieci anni prima, nel 2004, a San Vittore, quando un 30enne ticinese recidivo sul piano delle violazioni del codice stradale rubò il radar fisso piazzato sulla superstrada che porta al San Bernardino. Era sfrecciato, così ammise, a oltre 150 chilometri all’ora sul limite di 80. Venne individuato, arrestato e condannato, ma ovviamente nell’apparecchio recuperato dalla polizia non c’era più traccia del suo passaggio.
Sul piano politico, infine, indimenticabile la “taglia sui radar” messa dal leader della Lega Giuliano Bignasca, che gli procurò guai con la giustizia quando un automobilista rubò nel Bellinzonese un apparecchio simile a quello colpito dalla molotov a Grancia.