Il sindaco di Lugano dopo l'incontro alla Biblioteca Cantonale: "L'obiettivo è chiaro. A breve sarà presentato uno studio commissionato dal Municipio..."
LUGANO – Ieri sera si è discusso di spiaggia, o meglio, di lungolago. Perché la Croisette, l’idea provocatoria lanciata dal linguista Angelo Petralli a Capodanno, pare rimarrà tale: una boutade e basta. Sabbia, palafitte e zattere? Piuttosto si vuole pensare a come valorizzare il lungolago.
Il geologo Urs Lüchinger ha mappato le zone più volte e ha spiegato al centinaio di persone accorse per il dibattito in sala Tami che per avere una spiaggia servono dei "declivi dolci". E a Lugano ce ne sono ben pochi, basti pensare, per esempio, che davanti al Municipio un buco fa passare la profondità da cinque a venti metri: impossibile, dunque, pensare a una spiaggia. La si potrebbe fare tra piazza Rezzonico e la fine di via Nassa (escluso il LAC), su circa 180 metri, e poco più in là, dalla fine dei pontili del Belvedere a riva Caccia, per circa 250 metri.
Ma la politica non è favorevole. In un intervento a titolo personale, il sindaco Marco Borradori si è detto tiepido. “La spiaggia banalizzerebbe il lungolago”, ha affermato, pensando più che altro a come restituire la zona alla popolazione.
Le idee emerse sono tre: Lüchinger parla di riva lacustre naturale, il direttore dell’istituto Dalle Molle Luca Gambardella ha detto di essere pronto a dare una mano con l’intelligenza artificiale ai semafori, l’architetto paesaggista Andreas Kipar, facendo riferimento a quanto fatto a Lecco, ha intenzione di presentare al Municipio uno studio di fattibilità per un concorso che veda un concetto unitario da Paradiso a Castagnola.
Il sindaco di Lugano Marco Borradori si è ancora espresso su Instagram all’indomani dell’incontro alla Biblioteca Cantonale. “Pociare i piedi nel lago? – scrive –, Sì, ma prima moderiamo il traffico. Il mio parere personale è che deve essere favorito e promosso l’accesso al lago. Le rive vanno restituite alla popolazione ma una spiaggia su tutto il lungolago non è la vocazione di Lugano. Le possibilità sono diverse e non bisogna fermarsi alla prima sollecitazione, sebbene affascinante”.
E ancora: “A breve sarà presentato uno studio commissionato dal Municipio che dovrebbe, anche con soluzioni creative, indicare la via per una riqualifica, una moderazione del traffico e una migliore accessibilità al lago.L’obiettivo è chiaro! Mi sembra già un primo passo importante”.