Il presidente della Sagra del Borgo e anima della Vineria dei Mir: "Situazione spiacevole. Tutti possiamo fare di più, ma le regole vanno rispettate"
TICINO – Ordinavano carne, olio e Limoncello dall’Italia, poi – con l’aiuto di un complice – importavano tramite valichi secondari i prodotti in Ticino per rivenderli. La vicenda dei tredici esercenti truffatori ha fatto indignare il mondo della ristorazione ticinese e non solo (vedi articoli suggeriti). Cinque degli esercenti ‘beccati’ dall’Amministrazione federale delle dogane (AFD) sono già stati multati, altri lo saranno a breve. Per alcuni è in arrivo un decreto d’accusa. Ma perché i nomi dei ‘furbetti’ – se così si possono chiamare – non viene reso pubblico? È una domanda che si pongono in molti e, al momento, senza alcuna risposta.
Il mondo della politica, così come il presidente di GastroTicino e vicepresidente di GastroSuisse Massimo Suter, chiede di togliere i veli di segretezza. Richiesta che riceve appoggio da Massimo Tettamanti, presidente della Sagra del Borgo e anima della Vineria dei Mir, organizzatrice dalla popolare Mangialonga.
Proprio in previsione dell’edizione 2020 della passeggiata enogastronomica, ‘Max’ Tettamanti auspica che i nomi degli esercenti coinvolti nell’inchiesta vengano resi pubblici. “Tutti noi – scrive su Facebook – della Vineria dei Mir lavoriamo da anni a sostegno dell’enogastronomia locale a scopo benefico e vorremmo sapere prima di coinvolgere il primo maggio qualcuno di questi personaggi!”.
“Credo – afferma a Liberatv – che sia importante per tutti sapere chi sono i personaggi coinvolti. È una questione di rispetto e principio. Come organizzatori della Mangialonga, ci piacerebbe dare priorità a ristoratori onesti, a quelli che lavorano nel pieno rispetto delle regole pur tra tante difficoltà. Abbiamo sempre lavorato in modo rispettoso promuovendo a fatica l’enogastronomia locale. Vorremmo davvero evitare di collaborare con qualcuno di questi esercenti.
E ancora: “Ritengo che un cittadino debba avere la facoltà di scegliere se andare a mangiarsi una pizza da un ristoratore che genera utile in modo illegale o da uno che, invece, rispetta le norme. Questa vicenda non può diventare una caccia alle streghe: è inutile girarci intorno. Fare i nomi significherebbe rispettare tutti: è una questione di correttezza e trasparenza, non di curiosità. D’altronde, i ristoratori ricoprono un ruolo pubblico. E quelli coinvolti, oltre alla giustizia, hanno truffato pure i clienti. Come Vineria dei Mir sappiamo quante e quali difficoltà incontrano i ristoratori in Ticino, ma se esistono delle regole vanno rispettate. Punto e basta”.
“Possiamo tutti fare di più”
La concorrenza con i ristoranti italiani si fa sentire, inutile girarci intorno. “Ma non per questo – continua Tettamanti – bisogna trovare scorciatoie illegali. Facciamo tanto per dare lavoro ai ticinesi, ma se siamo i primi a comportarci in un certo modo… Ovviamente, commentare notizie del genere dispiace perché credo che possiamo tutti fare di più per migliorare la situazione del mondo della ristorazione ticinese, a partire da quelli che preferiscono andare in Italia a mangiare piuttosto che prediligere gli esercizi nostrani...”.
Stabio piace
Mangialonga che vince non si cambia, verrebbe da dire in gergo sportivo. Abbiamo approfittato della disponibilità di Tettamanti per chiedere come procedono – ‘banda del contrabbando esclusa – i preparativi per l’edizione 2020 della Mangialonga. “Tutto procede bene. Nei giorni scorsi abbiamo effettuato il percorso di prova. Posso confermare che la Mangialonga avrà un buon futuro nel territorio di Stabio, vista e considerata l’ottima collaborazione con le aziende industriali e il Municipio. Novità? Poche. Ci sarà qualche variazione interessante nel percorso, ma la sveleremo a tempo debito”.