Lo chiedono, attraverso una mozione, alcuni deputati leghisti: "I nomi di chi commette gravi reati vengano resi pubblici. I consumatori hanno diritto di sapere"
BELLINZONA – Il caso di contrabbando di derrate alimentari e alcolici sgominato in Ticino dall’Amministrazione federale delle dogane e reso noto di recente (vedi articoli suggeriti) finisce sui banchi del Consiglio di Stato. Tramite una mozione presentata oggi, Massimiliano Robbiani (primo firmatario) e altri deputati della Lega dei Ticinesi chiedono che maggiore trasparenza nella ristorazione.
"Importare illegalmente – si legge nell'atto parlamentare – merci da oltreconfine è una pratica che arreca un grave danno all’economia locale, senza considerare che in molti casi (come quello citato) si cela anche un enorme potenziale pericolo per la salute pubblica qualora le derrate alimentari non vengano trasportate secondo i giusti criteri, tra cui citiamo a puro titolo d’esempio il rispetto della “catena del freddo”. Ne consegue inoltre un ingiusto danno d’immagine per tutto il settore. Tutti questi aspetti non possono essere trascurati".
E ancora: "I consumatori hanno il diritto di sapere quali esercizi pubblici e/o quali esercenti rispettino correttamente tutte le leggi e le regole applicate, rispettivamente hanno il diritto a sapere chi queste non le rispetta, anche a tutela di quegli esercizi pubblici e/o quegli esercenti onesti (la maggior parte!) che a causa del comportamento di pochi vedono lesa la loro immagine e svilito il loro onesto operato".
Alla luce di quanto esposto, ecco cosa chiedono i deputati:
- Che vengano resi pubblici, tramite un elenco disponibile per esempio in rete, i nomi degli esercizi pubblici e/o degli esercenti che commettono gravi reato come quello balzato agli onori delle cronache negli scorsi giorni;
- Allo stesso modo venga reso noto, tramite un elenco disponibile per esempio in rete, un elenco degli esercizi pubblici e/o degli esercenti secondo una graduatoria, con indicazioni di chi opera nel totale rispetto delle leggi e delle regole, di chi è stato sanzionato per questioni minori o si sta adoperando per ripristinare una situazione di totale correttezza, e di chi invece si è reso protagonista di gravi mancanze anche in relazione al versamento degli stipendi nei confronti dei collaboratori, rispetto delle norme contrattualistiche, delle norme di igiene, nel pagamento di imposte ed oneri sociali, ecc.