CRONACA
Eventi cancellati, il grido d'allarme delle aziende: "Il Coronavirus ci ha messo in ginocchio". E chiedono al Governo di sospendere IVA, tasse e balzelli
Le tre aziende ticinesi che operano nel segmento eventi, congressi e spettacoli – Eventopolis, Emme ed Eventmore – hanno scritto una raccomandata al Consiglio di Stato
TiPress/Gabriele Putzu

BELLINZONA - Annullato, cancellato, rinviato… Sono alcune tra le parole più ricorrenti nel vocabolario del Coronavirus. Gli effetti economici – e non solo sanitari - dell’epidemia si stanno manifestando in tutta la loro drammaticità e tra i settori più colpiti c’è ovviamente quello degli eventi: l’allarme virus ha infatti cancellato con un colpo di spugna decine di manifestazioni pubbliche e private.

 

Di fronte a questa situazione le tre aziende ticinesi che operano nel segmento eventi, congressi e spettacoli – Eventopolis, Emme ed Eventmore – hanno scritto una raccomandata al Consiglio di Stato chiedendo al Governo un incontro urgente e un aiuto. Senza giri di parole lanciano un grido d’allarme: “Siamo in estrema difficoltà”.

 

“Il segmento eventi – si legge nella lettera firmata da Diego Caccavale, Michele Alvarez e Antonio Silvestro -, in passato era presidiato da aziende estere o provenienti da oltre Gottardo. Oggi, il tessuto imprenditoriale ticinese, vede sul territorio la presenza di un’industria degli eventi che ha saputo posizionarsi e confrontarsi con la concorrenza nazionale ed estera”.

 

Ora, prosegue lo scritto, “l'emergenza Coronavirus tocca in modo preoccupante le nostre aziende”. Aziende che forniscono alcune cifre per spiegare la dimensione della realtà imprenditoriale legata agli eventi: 89 posti di lavoro e 2'000 progetti gestiti solo l’anno scorso. Senza dimenticare il ruolo formativo che svolgono per gli apprendisti in diverse professioni.

 

Le aziende firmatarie, si legge nella lettera inviata al Governo, “hanno esternato una grave situazione generata dal blocco degli eventi e manifestazioni su tutto il territorio nazionale. Se in altri segmenti paralleli, si annunciano importanti contrazioni, il mondo degli eventi è confrontato con la repentina cancellazione del 100% delle commesse dei mesi di marzo e aprile. Purtroppo questa situazione è destinata a protrarsi a lungo e la preoccupazione in termini di sopravvivenza aziendale è tanta”.

 

In primo luogo, proseguono i dirigenti di Eventopolis, Emme ed Eventmore, “abbiamo messo in atto tutte le misure per proteggere i nostri dipendenti, che nell’esercizio della professione possono entrare in contatto con infezione e microrganismi pericolosi. Queste attività vogliono contribuire a contenere una pandemia aziendale e parallelamente assicurare la salute della forza lavoro necessaria in caso di ripartenza del mercato”.

 

Le direzioni aziendali, aggiungono, “hanno annullato i costi non legati al Core business, attivato il blocco delle assunzioni per la stagione estiva, rinunciato alle attività non urgenti e non assolutamente necessarie. L’attività quotidiana deve però proseguire; sono quindi state immediatamente notificate le richieste delle misure di lavoro ridotto, che dopo una valutazione prudenziale vede la percentuale di perdita di ore lavorate drammaticamente in aumento. Le decisioni adottate da Confederazione, Cantone e da alcuni Comuni a tutela della salute pubblica sono destinate a protrarsi nel tempo. Le conseguenze dirette sulla cifra d’affari, ma anche sull’occupazione del personale, saranno drammatiche”.

 

Per questi motivi le tre aziende hanno congiuntamente deciso di esternare le difficoltà e la necessità di aiuto.

 

Chiedono in particolare al Consiglio di Stato “di attivarsi con gli uffici preposti e la SECO affinché si estenda il diritto all’indennità per il lavoro ridotto anche per persone con un contratto a tempo determinato e gli apprendisti. Questa misura va estesa ai titolari e quadri superiori, se attivi in prima persona nella gestione aziendale e con un’occupazione pari al 100%”.

 

Chiedono inoltre:

 

“di esonerare per il 2020 le aziende dal pagamento della tassa di circolazione per i veicoli aziendali e la tassa sul traffico pesante;

di farsi portavoce per sospendere per il 2020 la riscossione delle tasse rifiuti;

di esonerare le aziende dal pagamento delle imposte sul capitale e tasse sull’utile d’esercizio per il biennio 2019‐2020;

di intercedere con le autorità federali per sospendere in modo temporaneo la riscossione del IVA;

di farsi carico per il 2020 di tutti i costi legati alla formazione professionale ed esami;

di prendere a carico i costi in merito ai piani di Sicurezza e Salute aziendali nonché la messa a norma del personale sostenuti negli anni 2019‐2020;

di prendere a carico i costi delle assicurazioni sociali dei datori di lavoro (AVS/AD/Lainf/LPP/ecc..);

di prevedere un fondo di emergenza speciale a fondo perso e a medio/lungo termine per la copertura dei costi aziendali, leasing strutturali, affitti”.

 

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