Se i dati di marzo a livello nazionale fanno decisamente sorridere, quelli cantonali dell'ultimo periodo fanno piangere. Da quando l'Italia ha ridotto le accise, manca il pendolarismo del pieno e anche i frontalieri optano per la benzina in Italia
BELLINZONA - Cosa sta succedendo al settore della benzina in Svizzera e in Ticino? Da quando c'è la guerra in Ucraina e il gas russo è un tema al centro del dibattito, il carburante in genere è stato uno dei beni che ha visto aumentare in modo considerevole il prezzo.
Ma poi l'Italia ha deciso di ridurre le accise sui carburanti stessi, creando serie problematiche. Per contro, l'Ufficio Federale di Statistica riporta dati di incredibile crescita per quel che concerne il mese di marzo, in tutta la Svizzera.
L'UFT scrive: "Dopo la correzione in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi, nel mese di marzo 2022 il commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi, ha registrato una riduzione delle cifre d’affari pari al 7,5% in termini nominali rispetto a marzo 2021 (in termini reali –7,9%). I distributori di benzina presentano un incremento delle cifre d’affari del 45,1% in termini nominali (in termini reali: +17,0%)".
Quindi, cifre da record. E in Ticino? La situazione non è per nulla rosea. Anzi. Molti distributori hanno dovuto ridurre gli orari, lavorare su un solo turno o chiudere momentaneamente. La scelta italiana di abbassare le accise sicuramente ha influito, dato che buona parte del mondo della benzina, soprattutto sul confine, si basa sul traffico transfrontaliero e sui cosiddetti pendolari del pieno.
Già negli anni di pandemia, le cifre sono calate a causa della scarsa mobilità. Ma il disastro è adesso, con cali vicino al confine anche del 90%, riporta il Corriere del Ticino. "Ora, dopo una timida ripresa, la storia si ripete con esiti anche peggiori. Il taglio delle accise sul carburante deciso dal Governo Draghi ha rispedito il settore ticinese alla casella di partenza", ha spiegato Matteo Centonze, dell'omonima azienda.
Per quanto riguarda le cifre, spiega come "si va da un meno 20% nel Luganese, a flessioni tra il 70% e il 90% in prossimità del confine".
Sono stati 14 su 27 gli Stati dell'UE che sono intervenuti per calmierare il prezzo della benzina, Italia in primis.