Alcuni ritrovamenti di ossa umane sono emersi al terzo giorno di scavi nel terreno dell’impresa di onoranze funebri del mendrisiotto. Si dovrà ora stabilirne provenienza e datazione, e soprattutto se configurano reati penali
MENDRISIO - Dopo tre giorni di scavi nel terreno della Coltamai, l’impresa di pompe funebri del mendrisiotto finita sotto inchiesta nei giorni scorsi, sono emersi alcuni frammenti di ossa umane. Ne dà notizia La Regione, che parla di “pochi centimetri, ritrovati in punti diversi del terreno circostante la ditta”.
L’inchiesta, coordinata dalle procuratrici pubbliche Pamela Pedretti e Raffaella Rigamonti, dovrà ora appurarne la provenienza e la datazione, e soprattutto stabilire quale significato assumono tali reperti alla luce delle ipotesi di reato di truffa e turbamento della pace dei defunti; in altre parole se vi siano i presupposti per reati di natura penale.
Le ricerche proseguono da lunedì scorso; si continua a scavare a colpi di pala, rastrello, ruspe. Si cercano altri eventuali elementi utili a chiarire le ipotesi investigative. Stando a quanto scrive La Regione, “l’intenzione è di esaminare una dopo l’altra le zolle di terra rimosse sino a una profondità di quasi due metri”.
Anche la Magistratura prosegue gli accertamenti, mentre il titolare dell’Organizzazione di onoranze funebri Fernando Coltamai - raggiunto da La Regione e per il quale, è bene ricordarlo, vale la presunzione di innocenza fino a prova contraria - ha ribadito di avere la coscienza a posto e di attendere serenamente l’esito delle indagini.