Il sindaco di Lugano, dopo il duro scontro tra il regista e i vertici della cultura luganese, punta a un ultimo tentativo di mediazione
LUGANO - Marco Borradori fa il pompiere e tenta di smorzare la dura polemica in atto tra Daniele Finzi Pasca e i vertici del LAC, appoggiati dal capo dicastero cultura Roberto Badaracco.
Uno scontro durissimo emerso ieri anche a livello pubblico, dopo un’intervista del regista in cui affermava che il suo cuore era già lontano da Lugano. Dichiarazioni rispedite al mittente dai responsabili della cultura luganese, i quali hanno ribattuto che Finzi Pasca gode già delle condizioni migliori possibili al LAC. Al centro della diatriba vi sono gli spazi e il tempo che il centro culturale assicura alla Compagnia dell’artista ticinese. Troppo pochi, secondo l’autore, adeguati e soprattutto rispettosi degli accordi presi, secondo Badaracco.
"Questa situazione di tensione tra i vertici del LAC e Finzi Pasca, che era nota, genera in me un travaglio interno”, confessa il sindaco di Lugano al Corriere del Ticino. Da un lato - aggiunge Borradori - c’è la difesa del LAC, che è una creatura ancora giovane e fragile anche se sta andando molto bene e ha tutte le carte per diventare qualcosa di grande e importante. D’altro canto abbiamo Daniele e la sua Compagnia che qualcosa di grosso lo è stato, lo è e continuerà a esserlo in futuro”.
Il sindaco punta a raggiungere un compromesso tra le parti. “È chiaro - spiega - che tra i direttori del LAC e Finzi Pasca qualcosa si è rotto, ma bisogna fare il possibile per trovare un’intesa di lavoro. Vale la pena fare ancora un ultimo tentativo per trovare uno spazio alla Compagnia nell’orbita del centro culturale”.
“Un divorzio - conclude Borradori - sarebbe una sconfitta per tutti: per il LAC, che perderebbe una parte importante, per la Città che perderebbe l’occasione di valorizzare una persona che è nata qui, e anche per Daniele”.