Il consigliere comunale di Locarno: "L’ente pubblico di qualsiasi livello fa il garantista oltre ogni logica misura"
LOCARNO - L’intervista di liberatv all’imprenditore Stefano Artioli sta facendo discutere. E le “picconate” del CEO di Artisa stanno raccogliendo consensi anche nel mondo politico. L’intervento di ieri firmato dal municipale di Locarno Davide Giovannacci ha trovato sponda nel consigliere comunale Gianbeato Vetterli, che su Facebook ha commentato: “Al di là dell’apprezzabile offerta di collaborazione di Davide ad Artioli, che condivido, purtroppo il signor Artioli ha comunque totalmente ragione nel suo sfogo. Indipendentemente dal luogo, i tempi biblici di preparazione e progettazione sono purtroppo norma in questo Cantone perché l’ente pubblico di qualsiasi livello fa il garantista oltre ogni logica misura (con la conseguenza di concorsi che poi vanno in bianco) ed i funzionari, in particolare quelli cantonali, inventano ogni giorno nuove richieste/ostacoli ai richiedenti una licenza edilizia (tanto non pagano loro), salvo poi riuscire a dichiarare una passerella di cubi di plastica sul lago sentiero escursionistico!
Queste tristi realtà aggiunte alla ben nota “ricorsite”, elevata a sport cantonale, sono il modo migliore per far rivolgere gli investitori verso altri più ospitali lidi.
A Locarno, dopo la chiusura di parecchi alberghi in riva al lago, trasformati in proprietà per piani, e la chiara mancanza di posti letto alberghieri per i grandi eventi, stiamo discutendo da quasi 10 anni per costruire un albergo a logico completamento del comparto del Nuovo Lido e malgrado la nota esistenza di diversi interessati a realizzarlo ci troviamo in pratica ancora ai piedi della scala!
Resta solo da sperare che quando finalmente ci arriveremo, se ci arriveremo, gli interessati non si siano già rivolti altrove ed un’altra volta ancora Locarno sarà quella delle occasioni perse.
Senza parlare degli oramai milionari incassi andati sinora persi per il ritardo ed i costi di vari studi finiti senza risultato alcuno in fondo ad analoghi mucchi di altri studi. Da piangere, ma temo che non ci siano più lacrime per farlo”.
L’ex deputato del PPD Carlo Luigi Caimi, ha invece commentato le riflessioni di Artioli sulla politica: “L'intervista di Marco Bazzi su Liberatv a Stefano Artioli evidenzia molti elementi condivisibili. La sua analisi della situazione ticinese è precisa, da imprenditore di successo. Dopo aver raccolto dall'intervistato una serie di lamentele sulle difficoltà poste dalla burocrazia e dalle normative ticinesi a chi vuole fare impresa, Marco Bazzi chiede a Artioli come si posiziona rispetto alla politica. L'imprenditore chiarisce: “Io in politica? Mai. Nasco imprenditore e gli imprenditori sono uomini d’azione e poco inclini ai compromessi". Peccato veramente. Un'altra persona valida che si defila dalla politica, lasciando agli altri l'onere e la fatica di servire il Paese.
E ha aggiunto: “Ma chi ha detto che l'attività politica e quella imprenditoriale si escludono necessariamente a vicenda? Il PPD ha "in casa" un bell'esempio dove non c'è dicotomia: quello di Fabio Regazzi, imprenditore e Consigliere nazionale. In altri Cantoni ci sono esempi analoghi. Mi immagino che non sia facile svolgere contemporaneamente le due attività, bisogna organizzarsi, avere buoni collaboratori, avere una grande resistenza fisica e psichica. Ma non si può dire a priori "La politica? Mai" perché esige anche compromessi e impegna”.
Gli ha replicato la giornalista Camilla Mainardi, candidata al Gran Consiglio per il PPD: “Ma se uno è un bravo imprenditore perché dobbiamo buttarlo in politica deprivando un settore importante di un elemento valido? La Politica non è l’unica possibilità per servire al meglio il Paese. Cassis lo fa dalla prestigiosa postazione del Consiglio federale, Ermotti dal vertice (altrettanto prestigioso) dell’Ubs”.