Il sindaco di Lugano mantiene toni concilianti verso gli autogestiti, ma non arretra sulla riqualifica dell'ex Macello
LUGANO - Prosegue lo scontro tra il centro sociale il Molino e il Municipio di Lugano. Ieri i molinari hanno rispedito al mittente la richiesta d’incontro da parte del gruppo di lavoro incaricato dal Municipio di trovare un’ubicazione alternativa all’ex Macello per gli autogestiti luganesi.
“Una proposta senza senso”, secondo i molinari, che non hanno alcuna intenzione di traslocare dalla loro attuale sede, che la Città intende invece riqualificare, con tanto di credito già approvato dal Consiglio Comunale per indire un concorso di architettura internazionale.
Il Corriere del Ticino ha raccolto la reazione di Marco Borradori. Il sindaco di Lugano mantiene toni moderati e concilianti verso gli autogestiti, pur non arretrando sulla via che Municipio e Legislativo hanno deciso di intraprendere sul futuro dell’ex Macello.
“Mi auguro - ha detto Borradori - che loro si presentino all’incontro. L’autogestione all’ex Macello non è più una strada percorribile. Aspettiamo l’esito della riunione, sperando che non ci sia un "muro contro muro" perché a quel punto ci perderemmo tutti. Meglio andranno le trattative con il gruppo di lavoro, meglio sarà per tutti. Non è un atto di guerra ma, anzi, una mano tesa”.
Detto questo Borradori non si lascia intimidire dall'avvertimento dei molinari - “ci rivediamo nelle strade di questa città” - pronti, come già accaduto in passato, a manifestare a difesa dell’autogestione nel centro di Lugano: “Uno Stato di diritto non può piegarsi ai diktat ma deve saper intervenire in modo corretto e proporzionale. Ci rivedremo nelle strade? Beh, se sarà il caso, cosa che spero non sia, noi non indietreggeremo di sicuro”.