Rossi rincara la dose, attaccando Ferrara e Maderni dopo il no alla CPI. La deputata liberale: "Dadó che ha lanciato il sasso è deputato e presidente di partito. Rossi che rilancia e rincara è un avvocato: spero vengano richiamati dai loro consessi
BELLINZONA - Che la CPI sul caso degli abusi sessuali nell'Amministrazione cantonale fosse un tema caldo, era noto. Il tema di per sé è delicato e divide. Ma dopo il no del Gran Consiglio, si è scatenato un vero tutti contro tutti, con un Fiorenzo Dadò arrabbiatissimo che se l'è presa in particolare con le liberali Maderni e Ferrara (che col suo intervento è stata importante ai fini del voto), ree di aver esultato, poi col loro collega Ortelli. I commenti, anche pesantissimi e decisamente condannabili, si sono succeduti sotto i post.
Adesso interviene anche Tuto Rossi. "La casta salva XX (nome noto alla redazione) e tutta la cricca socialista che lo ha coperto per 15 anni. Eccole in foto le donne parlamentari che festeggiano l’affossamento della commissione parlamentare d’inchiesta sugli abusi sessuali commessi nel DSS. Non sapremo mai perché stranamente il suo superiore, l’alto funzionario YY (altro nome noto ala redazione), quando è andato in pensione si è portato a casa la nota che aveva scritto sulla denuncia degli abusi sessuali di XX che aveva ricevuto. Si vede che per certi parlamentari gli abusi sulle donne e le ragazzine provocano scandalo solo quando non sono commessi da qualcuno della loro cerchia". (I nomi delle persone di cui si parla sono stati fatti comunque più volte, ndr).
Al di là dei post, quel che fa impressione è il livello dei commenti (va detto, non da parte di politici). E Ferrara non ne può più, perchè dopo quello cancellato ieri da Dadò sotto al suo scritto, ancora qualcuno arriva a augurare a chi ha votato no di divenire vittima di molestie. "La tempesta di emme scatenata da Fiorenzo Dadó continua. Questo è uno dei tanti post che circolano in rete. Sotto uno dei tanti commenti, che ancora una volta ci augura di subire abusi sessuali. Dadó che ha lanciato il sasso è deputato e presidente di partito. Rossi che rilancia e rincara è un avvocato", scrive sdegnata.
"Ho imparato a resistere alle pressioni e continuo a prendere posizioni che ritengo giuste, anche se scomode. Spero che qualcuno insegni anche a questi signori qualcosa. Volevano una CPI per tutelare le vittime? Davvero? Vedo con quanta delicatezza sanno affrontare il tema, con quale cortesia ed educazione. Uno è un avvocato, dicevo, l’altro un deputato. Entrambi appartengono ad un consesso che mi auguro saprà richiamarli. Non serve una CPI per stabilire che sono aggressivi, scorretti e irrispettosi. Se questo è ciò che riservano a me e altri colleghi deputati, non voglio immaginare cosa avrebbero combinato con la CPI. L’assaggio in aula oggi mi è bastato. Quindi, sì, lo rifarei, ma no, non credo che nessuno dovrebbe passare da queste forche rozze e bieche", conclude.
E Tuto Ross? Pur, fortunatamente, condannando certi commenti, attacca ancora. "La tempesta di emme l’hai scatenata tu, donna di potere battendo 5 con la Materni, un’altra donna di potere per festeggiare una grande vittoria in Gran Consiglio. Quale? quella di avere affossato l’inchiesta per capire come mai le ripetute segnalazioni di abusi sessuali commessi dal funzionario XX sono state sistematicamente scartate permettendo a costui di cavarsela con la prescrizione (tu che sei stata Procuratore pubblica sai benissimo che senza la prescrizione questi crimini se privati portano a almeno 7 anni di carcere). Bel servizio che avete fatto alla causa delle donne! Poi ovviamente chi vi insulta deve essere fermamente condannato".
Poi ancora: "La donna di potere Granconsigliera Natalia Ferrara, piazzata dal partitone in tutti i CdA che contano RSI e Corsi in testa, chiede che il consesso a cui appartengo mi condanni. Le Consiglio di scatenarmi addosso la RSI, visto che ha la stessa concezione della Democrazia di Lukashenko in Bielorussia. Capisco che, da donna che sventola i diritti delle donne, provi vergogna davanti alla foto in cui batte 5 per avere affossato l’inchiesta sugli abusi sessuali contro le donne commesse al DSS. Ma non è colpa mia se per la sua carriera parrebbe preferire i voti dei socialisti piuttosto che la protezione delle fanciulle". Parole decisamente pesanti, contro tutto e tutti ma soprattutto contro Ferrara.