Ecco le due candidate che occuperanno i posti ecologisti sulla lista rossoverde per il Consiglio di Stato
BELLINZONA - Il Comitato Cantonale dei Verdi del Ticino ha scelto all’unanimità le proprie candidature per la lista comune rosso-verde per l’elezione del Consiglio di Stato che si terrà la prossima primavera. Si tratta di due donne: Samantha Bourgoin co-coordinatrice dei Verdi del Ticino e di Nara Valsangiacomo, co-coordinatrice uscente dei Giovani Verdi del Ticino.
La cinquantenne locarnese Samantha Bourgoin, laureata in scienze politiche e Granconsigliera dei Verdi dal 2019, ha alle spalle decenni di esperienza manageriale, anche in ambito culturale, e di lotta a favore dell’ambiente e dello sviluppo di un’economia sostenibile. Dopo una dozzina di anni alla direzione del marketing della Rezzonico Editore, l’ex-società editrice del domenicale Il Caffè e del settimanale Tessiner Zeitung, è stata co-fondatrice assieme a due amici di Locarno On Ice, è stata direttrice esecutiva del festival JazzAscona e ha diretto per 12 anni il progetto di Parco Nazionale del Locarnese, progetto quest’ultimo respinto purtroppo di misura nel voto popolare dei comuni interessati. La sua esperienza professionale si sposa inoltre con il forte impegno per un'informazione trasparente ed accessibile riguardo al surriscaldamento del clima. Nel 2018 ha infatti fondato la piattaforma d’informazione sul clima www.climatizzati.ch.
La ventiseienne momò Nara Valsangiacomo è laureata in antropologia, scienze ambientali e scienze dello sviluppo. Nell’aprile dell’anno scorso è stata eletta nel Consiglio Comunale di Coldrerio, dove è capogruppo della lista mista Coldrerio RossoVerde. Il suo radicamento nel territorio si esplicita in particolare nel suo lungo impegno associazionistico per Agenda21 Coldrerio e nel suo attivismo contro l’ampliamento delle autostrade. Nel corso degli anni ha sviluppato una forte sensibilità per la sostenibilità e uno dei suoi punti forti è il suo approccio interdisciplinare.
"Con la candidatura di queste due donne di talento - si legge in una nota stampa - i Verdi del Ticino, oltre a sposare il principio di parità nella rappresentanza di genere e di generazione in seno agli organi politici, intendono anche mandare un chiaro segnale che è giunto il momento di porre fine al dominio esclusivamente maschile nel nostro Consiglio di Stato. Escludere le donne dal nostro governo cantonale equivale infatti a rinunciare alla metà dei talenti disponibili, ciò è tanto più grave in quanto nel nostro paese le donne laureate sono oramai più numerose dei laureati uomini."