"Punterà sui diritti degli omosessuali e delle lesbiche, che ben conosce, sul politicamente corretto (una gabbia per la nostra lingua patria) e altre fesserie che caratterizzano la banalità dispersiva dei progressisti”
MILANO – Vittorio Feltri stronca la neo segretaria del Partito democratico Elly Schlein in un velenoso editoriale su “Libero”. Titolo: “Non basta essere donna”. Feltri sostiene che la Schlein non sia stata scelta perché brava ma perché “femmina”: “La Meloni ha aperto le porte del potere alle donne e gli ex comunisti, che strutturalmente sono gregari, hanno voluto imitare Fratelli d’Italia che, grazie a Giorgia, galoppano in testa al branco dei politici. Personalmente non credo che basti avere il reggiseno per svettare nei palazzi romani”.
Mi lancio in alcune ipotesi circa la gestione prossima dei progressisti in crisi da tempo, incalza il fondatore di “Libero”: “La capa rossa non sarà in grado, giudicando dalle sue esternazioni, di trasformare il plotone dei Dem in un grande partito radicale popolare. Non esistono gli spazi per realizzare un simile progetto poiché gli elettori che erano di Pannella hanno e avranno sempre una mentalità liberale. Quindi per sopravvivere, nonostante l’eredità ricevuta da Letta, la Schlein (cognome impronunciabile per almeno l’80 per cento degli italiani) sarà costretta a parlare bene dei cosiddetti diritti e a razzolare male sul terreno aspro dell’economia, del quale finora non si è occupata neppure di striscio. Punterà sui diritti degli omosessuali e delle lesbiche, che ben conosce, sul politicamente corretto (una gabbia per la nostra lingua patria) e altre fesserie che caratterizzano la banalità dispersiva dei progressisti”.
E ancora: “I discorsi della ragazza appartenente alla nouvelle vague rossa assomigliano a quelli delle assemblee studentesche del Sessantotto. Buoni propositi e nessuna concretezza. Come se il Pd non fosse un partito ma un club culturale anni Cinquanta quando la sinistra si dava arie di essere una fabbrica di intellettuali, inneggiava a Stalin e ai suoi successori”.
Secondo Feltri, la Schlein “ha tutte le caratteristiche della dilettante allo sbaraglio che, una volta insediatasi, si domanderà: ma adesso che faccio? Chiamerà al suo fianco qualche compagno esperto di fallimenti e si avvierà sbandando verso il burrone, lo stesso in cui era precipitato malamente il suo predecessore? Suppongo che la destra meloniana si divertirà ad assistere allo sfascio degli ex comunisti, tra i quali non mancherà di essere sfottuta a sangue la signora che, pur essendo nata in Svizzera, non ha nulla di elvetico, neanche l’aspetto che ricorda la maestra d’asilo dei miei figli”.