Il presidente del Centro: "Dal Consigliere di Stato una mossa saggia. Ma anche chi ricopre funzioni dirigenziali all’interno della polizia, dovrebbe riflettere..."
BELLINZONA - La decisione di Norman Gobbi di sospendersi temporaneamente dalla conduzione politica della polizia cantonale, ha immediatamente innescato una serie di reazioni politiche. Tra le più significative si segnala quella di Fiorenzo Dadò, autore dell'interpellanza che ha dato via al caso. Caso ora anche sotto la lente della magistratura.
Il presidente del Centro, intervistato dal Corriere del Ticino, dichiara che al decisione di Gobbi è "il minimo che ci si potesse attendere per far sì che l’inchiesta possa essere svolta a 360 gradi, su tutta la linea di comando della Polizia cantonale fino al diretto interessato. Una mossa saggia, anche a vantaggio dello stesso Gobbi".
Ma oltre a Gobbi, secondo Dadò, anche il comandante della polizia Matteo Cocchi dovrebbe riflettere su un passo indietro: "È una questione di credibilità e di trasparenza: non ci deve essere il minimo dubbio di interferenze. Anche chi ricopre funzioni dirigenziali all’interno della polizia, ad esempio il comandante Matteo Cocchi ma non solo, dovrebbe riflettere se non sia opportuno farsi da parte temporaneamente".