Per la prima volta il legale del ministro chiarisce alcuni punti chiave della vicenda. E il poliziotto sotto inchiesta sarebbe un quadro della gendarmeria
di Andrea Leoni e Marco Bazzi
BELLINZONA - Pomeriggio di passione e di alta tensione dentro e fuori Palazzo delle Orsoline. Il tema è sempre l’incidente di Norman Gobbi e le conseguenze politiche del caso a seguito dell’apertura di un’inchiesta penale da parte del Ministero Pubblico. Inchiesta che vede per ora un solo indagato. Secondo quanto appreso da liberatv.ch non si tratterebbe di un semplice agente, ma di un quadro dirigente della gendarmeria. Il PG Andrea Pagani sta indagando su di lui e contro ignoti per i reati di favoreggiamento e abuso si autorità.
A seguito dell’avvio dell’azione penale il Consiglio di Stato, riunito oggi, ha accolto la richiesta di Norman Gobbi di autosospendersi dalla conduzione politica della polizia cantonale. Il Governo ha temporaneamente affidato il compito al collega leghista Claudio Zali. Gobbi nell’annunciare il passo indietro, “compiuto malincuore”, ha ribadito con forza la sua estraneità a qualsiasi comportamento scorretto.
Intanto, nel pomeriggio, nella ridda di indiscrezioni, aveva fatto rumore un articolo pubblicato da tio.ch. Nel pezzo - intitolato “Perché l’auto di Gobbi è stata portata oltre Gottardo? - venivano sollevate nuovi dubbi sull’agire del Consigliere di Stato, con riferimento anche a una lettera anonima inviata ai media e alla Procura.
Per verificare abbiamo contattato il legale di Gobbi, Renzo Galfetti, il quale afferma perentoriamente come il contenuto del pezzo sia “completamente falso”, tanto, sottolinea, che "ho intimato al portale la rimozione dell’articolo, minacciando una denuncia per calunnia".
Galfetti, per la prima volta, chiarisce anche alcuni punti chiave della vicenda. A cominciare dal tempo trascorso tra i due test alcolemici. Finora le indiscrezioni di stampa avevano ipotizzato che fossero trascorse più delle due ore consentite tra il primo test, effettuato sul luogo dell’incidente, e il secondo, quello così detto probatorio, che fa stato per stabilire in modo inequivocabile il tasso di alcolemia. Se il lasso di due ore non viene rispettata, ricordiamo, la legge impone che il soggetto venga sottoposto all’esame del sangue.
Ma secondo l’avvocato Galfetti tutto è avvenuto nei tempi corretti. "In base alla documentazione che ho potuto visionare, i due controlli dell’alcolemia sono avvenuti nel rispetto delle procedure", ci dice.
Veniamo poi alla questione del veicolo. Dove è stato trasportato dopo l’incidente? E da chi? Negli ultimi giorni si sono rincorse numerose ipotesi. L’avvocato Galfetti è categorico anche su questo punto. Carte alla mano, ci spiega, "affermo che il veicolo non ha mai lasciato il Canton Ticino. È stato dapprima portato al garage Wolfisberg di Airolo, subito dopo l’incidente, e il giorno seguente in una carrozzeria di Bodio dove è stato riparato".