Il sindacato attacca il Consigliere agli Stati, ospite ieri di "Democrazia Diretta": "Certi politici vorrebbero che il giornalista si riducesse a fare il porta microfono, senza azzardarsi a contraddire, neanche sulla base di fatti oggettivi"
LUGANO - Il Sindacato Svizzero dei Mass media, sezione Ticino, attacca frontalmente Fabio Regazzi, accusato di essere stato arrogante con i giornalisti durante la puntata di ieri di "Democrazia Diretta". Il Consigliere agli Stati era ospite (in collegamento da Berna) assieme a Christian Vitta, Boris Bignasca, Ivo Durisch, Samantha Bourgoin e Giangiorgio Gargantini per discutere del voto in merito alla riforma fiscale.
"Quello che è accaduto, ieri sera, 27.5.2024, durante la trasmissione “Democrazia diretta” su RSI la 2, ha superato ogni limite di decenza. Ciò non è assolutamente ammissibile. L'atteggiamento ostile e gli interventi arroganti dell'On. Regazzi nei confronti dei due giornalisti moderatori del dibattito, danno la misura di come certi politici vorrebbero il servizio pubblico radiotelevisivo: il giornalista deve ridursi a fare il porta microfono e soprattutto non si deve azzardare a contraddire anche se ciò avviene sulla base di fatti oggettivi", scrive la SSM.
"Se questo è il futuro della libera informazione nel nostro paese, ogni cittadino dovrebbe porsi più di una domanda", prosegue con amarezza.
Il sindacato SSM condanna "quindi con forza quanto è successo e si schiera al fianco delle giornaliste e dei giornalisti della RSI che, fino a prova contraria, svolgono correttamente, responsabilmente e professionalmente il loro lavoro. La nostra solidarietà va anche a tutte le colleghe e i colleghi che svolgono seriamente il loro lavoro in tutti giornali, radio e televisioni del Cantone. L’informazione, il dibattito, il confronto democratico vanno difesi ad ogni costo contro qualsiasi tentativo di attacco o di censura".