Il membro di direzione del PS: "Quel rapporto non va bene e dovrà essere emendato. Ecco perché..."
*Di Adriano Venuti
Con 20.-- fr all'ora non si possono vivere giorni sereni, con 19 si fa la fame. In nessuno dei due casi si può parlare di salario dignitoso!. Faccio politica da alcuni anni, abbastanza per aver imparato che spesso l'avversario politico, specialmente se si trova in una posizione di forza, non si accontenta di andare avanti per la sua strada, ma vuole portarti dalla sua parte con discussioni estenuanti. Certe volte, può capitare che esausti della discussione con la quale si vorrebbe trovare una giusta soluzione, ci si accordi su un compromesso che di fatto tale non è, anzi!
Ho molta stima dei compagni e degli amici che in Commissione della gestione si sono adoperati per dare finalmente concretezza all'iniziativa popolare che chiede l'introduzione di un salario minimo dignitoso e li ringrazio per il grande lavoro svolto.
Ma il mio affetto non va solo ai commissari del mio partito e a quello dei Verdi. Il mio affetto va a tutta la popolazione ticinese, alle lavoratrici e ai lavoratori che si aspettavano qualcosa di più, perché il compromesso raggiunto è insufficiente!
Chi conosce questo Cantone e il modo con cui si nega palesemente l'esistenza di un vero dramma fatto di sottoccupazione, dumping salariale, sostituzione della manodopera indigena, premi di cassa malati insostenibili, affitti elevati eccetera, sa che il meccanismo approvato per poter superare, dopo 4 anni, la soglia dei 20.-- fr/ora incontrerà tutte le resistenze immaginabili e che quindi non consentirà mai di raggiungere un salario dignitoso.
Quel rapporto non va bene e dovrà essere emendato. Non perché ce lo chiede l'MpS o perché lo chiede l'assemblea de I Verdi. Bisogna farlo perché ce lo chiedono le lavoratrici e i lavoratori. Bisogna farlo perché il Partito Socialista, il partito degli ultimi, degli sfruttati, della giustizia sociale non può accettare di scendere a compromessi su certi temi.
*Membro di direzione PS