L'avvocato: "La decisione del CdM, così come quelle amministrative del TA, sono difficili. Serve rispetto. Rispetto che è mancato a molti"
di Renzo Galfetti*
Certamente dispiace, sia per i due giudici destituiti sia per i loro colleghi ed i membri del CdM che hanno dovuto prendere questa decisione e che ora subiscono, come solito, commenti critici da chi (tutti, eccetto loro ed i diretti interessati) non conosce gli atti e si rimette ad uno scarno comunicato che ovviamente non può riportare l’intera motivazione. E che non possono rispondere.
C’è pure, per la verità, il commento aggressivo e battagliero del legale che rappresenta i due giudici: massimo e dovuto rispetto, ci mancherebbe. Io medesimo ho ascoltato con irritazione commenti sulla mia recente assistenza legale ad un noto politico, fra l’altro fatti anche da ex politici non giuristi con la sicumera di insegnarmi il mestiere. Quando un legale si espone svolgendo il suo mandato va rispettato, sempre. Pena l’accusa di baldanza, a volte peggio dell’ ignoranza.
La decisione del CdM, così come quelle amministrative del TA, sono decisioni difficili, sia come tali, sia per la necessità di una comunicazione pubblica che non può riportare tutta la motivazione per ovvi motivi, anche di discrezionalità. Anche qui la chiave di lettura è data da una sola parola: rispetto.
Il rispetto è mancato da parte di molti commentatori: dai giornalisti, i quali per carità fanno il loro mestiere ma che dovrebbero ben distinguere la cronaca dal gossip, dal pettegolezzo. Ed è mancato soprattutto da certi politici che paiono avere la convinzione di essere i sommi giustizieri che vorrebbero salvare l’immagine della giustizia ma che, proprio con il loro agire irrispettoso ed a volte sguaiato, la compromettono. Ed il rispetto è mancato e manca da parte di chi commenta o agisce con l’emozione del partigiano tifoso per motivi personali.
La decisione dí destituzione dei due giudici era, a mio parere, dai fatti che si conoscono, prevedibile. Ed è stata una decisione rapida, come il caso imponeva, coraggiosa e ponderata. Va, con la dovuta prudenza, rispettata. Soprattutto sapendo che verrà impugnata. Ogni commento di una decisione non cresciuta in giudicato va relativizzato e magari sospeso.
Importante è invece discutere della preoccupazione che con questa decisione la giustizia più non funzioni, che il tribunale penale in particolare sia impantanato. È una preoccupazione sbagliata.
L’assenza contemporanea di due o più giudici, anche per qualche mese, per i più svariati motivi, anche personali, è già capitata ed ancora capiterà senza che il funzionamento della giustizia ne risenta particolarmente.
Non si dimentichi infatti che proprio tenendo conto di questi impedimenti vi sono numerosi giudici supplenti la cui funzione è appunto quella di supplire. La supplenza è efficace, evita disguidi, difficoltà o intasamenti in attesa che le assenze rientrino, o con reintegro o con la cessazione delle cause che l’hanno determinata oppure con la nomina di nuovi giudici.
E qui, proprio sulle nomine, sui criteri e sulle competenze di nomina dei magistrati si riapre quel dibattito che da anni, troppi anni, serve ai nostri parlamentari solamente per sciacquarsi la bocca. Forse è però il caso che con quest’ultimo commento io riconosca di aver mancato di rispetto. Chiedo venia.
*avvocato