"Non siamo più a cinque minuti dalla mezzanotte, ma a uno solo. Aspetteremo che le nostre città diventino come Stoccolma o Parigi?"
di Piero Marchesi*
L'intervista del Procuratore generale Stefan Blättler alla Sonntagspresse conferma ciò che l'UDC denuncia da tempo: la Svizzera è sempre più esposta al rischio di attacchi terroristici islamici e alla crescente minaccia della criminalità organizzata. La situazione ricorda ciò che già avviene in Paesi come Svezia, Belgio, Francia e Germania. Quando un'Autorità come il Procuratore generale lancia l'allarme, la politica non può rimanere indifferente. Eppure, Blättler si concentra sulla richiesta di più risorse per le forze dell'ordine, trascurando il problema principale. Certo, garantire personale sufficiente a contrastare il crimine è importante, ma è solo una soluzione temporanea. Il vero nodo resta l'immigrazione fuori controllo, in particolare quella legata alle richieste di asilo, che spalanca le porte a islamisti, jihadisti e criminali pericolosi.
L'UDC ha sollevato questo tema innumerevoli volte, subendo però attacchi e derisioni dagli altri partiti e dai media. I fatti sono chiari: lo stato di diritto sta cedendo. Nel 2023 la criminalità è cresciuta del 14%, e solo il 40% dei criminali stranieri vengono espulsi. Troppi criminali restano nel Paese con la giustificazione di essere "casi difficili" e grazie a Tribunali indulgenti. Questo approccio mette in secondo piano la sicurezza dei cittadini e ignora la volontà popolare espressa nelle urne. Proteggere chi vive, lavora e paga le tasse in Svizzera deve tornare ad essere la priorità assoluta. Le frontiere vanno controllate con rigore e le richieste d'asilo di chi proviene da Paesi terzi sicuri devono essere respinte. È urgente ridurre l'immigrazione per asilo dai Paesi extraeuropei, mentre il sistema dell'ammissione temporanea, che spesso si traduce in una permanenza definitiva, deve essere eliminato. Gli stranieri che commettono reati, i clandestini e chi non si integrano devono lasciare la Svizzera. La tolleranza non può essere estesa a chi non rispetta le nostre regole.
È tempo di riconoscere la gravità della situazione perché la sicurezza interna è già minacciata. Non siamo più a cinque minuti dalla mezzanotte, ma a uno solo. Aspetteremo che le nostre città diventino come Stoccolma o Parigi, dove le donne non hanno più il coraggio di girare sole la sera prima di reagire? Basta con la cieca indulgenza. Serve un cambio di rotta deciso. La politica d'asilo promossa dal centro-sinistra sta mettendo in pericolo la nostra popolazione. Non smetteremo di denunciare questo problema e di proporre soluzioni concrete. L'iniziativa per la protezione delle frontiere è una misura necessaria per riportare ordine e sicurezza, checché ne dicano i soliti benpensanti.
*Consigliere Nazionale UDC