Al centro del dibattito, il progetto di terza corsia autostradale tra Lugano e Mendrisio e il collasso della rete viaria. Ecco gli ospiti
MELIDE - PoLuMe è un acronimo che sta per potenziamento Lugano-Mendrisio. In sintesi di tratta di creare una terza corsia “dinamica” (da usare nelle ore di punta) lungo l’asse autostradale tra le due città. Il progetto è stato promosso dall’Ufficio federale delle strade per tentare di dare una risposta al collasso della rete viaria del Sottoceneri. Un progetto da quasi due miliardi di franchi che dovrebbe essere realizzato tra il 2030 e il 2040.
“Un regalo avvelenato”, secondo gli oppositori, che lo ritengono anacronistico e dannoso dal profilo ambientale e territoriale. Il tema è approdato settimana scorsa in Gran Consiglio in quanto il capogruppo socialista Ivo Durisch ha chiesto con una mozione che il Consiglio di Stato inviti il Consiglio federale a congelare il progetto delle tre corsie autostradali tra Lugano e Mendrisio e a spingere, invece, per il prolungamento a sud di AlpTransit.
La mozione è stata poi ritirata, ma il dibattito è partito. “Chiedere il congelamento del PoLuMe – ha replicato Giovanni Berardi a nome del Gruppo del Centro (PPD) - non è politicamente sostenibile. La sicurezza è un punto centrale di tutto il progetto. La catastrofica situazione del traffico e dell’impatto ambientale in quel comparto, ci impone di agire e subito. Ma l’insostenibilità politica di chi vuole gettare a mare il progetto di terza corsia dinamica deriva anche dall’atteggiamento negativo e rinunciatario dei contrari. Si dice solo di no”.
Berardi ha aggiunto che anche il Cantone opererà nell’ambito del progetto per rivedere l’assetto di alcuni tratti di strada cantonale. “In ogni, caso, di fronte a una situazione in cui la Confederazione per una volta mette il Ticino al centro del proprio interesse, USTRA e Cantone, devono mettere in atto processi partecipativi per studiare i necessari miglioramenti, promuovendo ulteriormente l’uso dei mezzi pubblici e incentivando la condivisione del veicolo per gli spostamenti casa-lavoro”.
Tra i contrari al PoLuMe figurano diverse associazioni, gruppi politici e consigli comunali – da Mendrisio a Balerna –. Il Progetto generale è attualmente in consultazione presso gli Uffici cantonali e verrà sottoposto per approvazione al Consiglio federale. Prevede, citiamo dal sito web della Confederazione, “la parziale trasformazione dell’attuale infrastruttura autostradale per poter mettere in servizio in modo dinamico la corsia d’emergenza esistente durante le ore di punta”. Per farlo occorrerà realizzare la corsia d’emergenza continua lungo tutto il percorso, comprese due nuove canne nelle gallerie di Collina d’Oro e del San Salvatore e un nuovo semisvincolo nella zona commerciale di Grancia.
Obiettivo: “Aumentare la sicurezza, eliminando le pericolose code che si formano nelle ore di punta e consentendo ai mezzi di soccorso di intervenire in modo agevole”. Sono previste anche misure ambientali di compensazione: potenziare la mobilità lenta e ciclabile, valorizzare la riva lacustre tra Capolago e Melano.
Gli oppositori ritengono che il progetto renderà ancora più attrattivo l’uso dell’autostrada. Ma il direttore del Territorio, Claudio Zali, ha obiettato: “L’equazione più strade uguale più traffico è errata. Il traffico c’è già e la situazione attuale non è accettabile. Per questo il Consiglio di Stato ha appoggiato un’opera che va ad aumentare la capacità delle autostrade nei momenti di forte flusso. Per il diritto federale un’opera si realizza solo se il suo bilancio ambientale è favorevole. Quindi solo se la situazione futura che verrà consegnata alla popolazione sarà migliore di quella attuale”.
Cittadini e autorità delle regioni toccate sono però preoccupate per l’impatto che il progetto avrà sulla popolazione che vive a pochi passi dall’autostrada. “Più che risolvere il problema ambientale e viario del Mendrisiotto la maggioranza dei partiti politici sembra interessata ai miliardi che la Confederazione intende investire in Ticino”. A fronte delle sfide sociali e ambientali è ora di affrontare i problemi della mobilità con altre visioni: chi vive lungo la A2, in particolare a sud di Lugano, ha bisogno di interventi volti a migliorare la loro qualità di vita adesso e non nel 2040, sostengono gli oppositori.
Sulla stessa lunghezza d’onda oggi sono in tanti a manifestare in diverse regioni della Svizzera: denominatore comune una strategia federale che punta sul potenziamento delle strade.
La battaglia sul PoLuMe è il titolo di Matrioska in onda questa sera alle 19,30 su TeleTicino. Ospiti di Marco Bazzi, i deputati Giovanni Berardi (Centro/PPD), Tiziano Galeazzi (UDC), Anna Biscossa (PS), Andrea Censi (Lega) e i candidati al Consiglio di Stato Andrea Rigamonti (PLR) e Nara Valsangiacomo (Verdi).