Il Consigliere Nazionale UDC chiede chiarezza al Governo: "La presunta mancanza di mascherine ha giocato un ruolo nella decisione di non rendere necessario l’impiego delle mascherine?"
BERNA – Mascherine sì, mascherine no? È la domanda che, in questi mesi di pandemia, si sono posti tanti svizzeri. Un tema controverso – quello dell’utilizzo delle mascherine – che ha spesso diviso in due l’opinione pubblica e degli esperti. In Svizzera, contrariamente alla vicina Italia, l’uso delle mascherine non è stato ritenuto obbligatorio. Ma per quale motivo? È una delle quattro domande che il Consigliere Nazionale UDC Piero Marchesi ha sottoposto al Consiglio Federale in occasione della sessione straordinaria delle Camere.
“Dall’inizio della pandemia – si legge nell’interrogazione –, il tema mascherine si è rivelato molto controverso. Da un lato gli esperti sostengono la necessità di obbligarne l’uso perché contribuirebbe a limitare le possibilità di contagio, dall’altra il Consiglio Federale rifiuta di decretarne l’obbligatorietà”.
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande di Marchesi al Consiglio Federale:
1. Su che basi scientifiche il Consiglio federale ha deciso di non ordinare l’obbligatorietà nell’applicazione professionale e nei luoghi pubblici?
2. È in grado di confermare scientificamente che un’imposizione generale non gioverebbe a limitare i contagi?
3. Nel caso avesse deciso l’imposizione la Confederazione sarebbe stata in grado di approvvigionare una quantità adeguata di mascherine per la popolazione?
4. La presunta mancanza di mascherine ha giocato un ruolo nella decisione di non rendere necessario l’impiego delle mascherine?