In una lunga presa di posizione il Movimento si esprime per la prima volta sul caso che ha coinvolto il proprio candidato agli Stati
LUGANO - Dopo giorni di silenzio, la Lega dei ticinesi si esprime sul caso Ghiggia. E lo fa con una lunga presa di posizione pubblicata sul Mattino della Domenica. Una presa di posizione articolata in 10 punti, tra attacco e difesa, dove, per finire, viene ribadito pieno sostegno al candidato agli Stati.
Nel mirino del foglio leghista, innanzitutto, finisce la stampa accusata di aver orchestrato una campagna per paura che Ghiggia venga eletto. Poi viene ripercorsa la vicenda, con alcune sottolineature: “Ghiggia non ha mai avuto 13 frontalieri tutti assieme alle proprie dipendenze! I permessi G non si cumulavano, ma semmai uno sostituiva l’altro; Nel 2005, ovvero l’epoca cui risalgono i fatti, la situazione sul mercato del lavoro ticinese era nettamente diversa da quella attuale; Ghiggia non ha praticato dumping salariale e nemmeno ha lasciato a casa dei dipendenti ticinesi per assumere permessi G”.
Sul Mattino viene inoltre fatta chiarezza sullo stato dell’arte: “Ghiggia ha attualmente tre dipendenti frontalieri: l’assistente plurilingue (lingue extraeuropee, non le lingue nazionali), un’altra collaboratrice, e l’ex badante della sua defunta madre, che Ghiggia ha ritenuto di mantenere alle proprie dipendenze per riconoscenza dopo la dipartita della mamma nel 2013”.
Ciò detto, nella presa di posizione leghista, non manca una velata critica. Un messaggio probabilmente rivolto a quelle busecche che ribollono nell’elettorato del Movimento, come le ha definite il ministro Norman Gobbi.
“E’ evidente - si legge nella nota - che la Lega non era al corrente delle assunzioni fatte da Ghiggia nella sua attività professionale quasi 15 anni fa; neppure era tenuta ad esserlo. Altrettanto evidente – non nascondiamoci dietro un dito – è che la Lega avrebbe preferito che Ghiggia avesse zero dipendenti con permesso G”.
Infine, l’attacco agli avversari di Ghiggia: “Il fatto che il nostro candidato nel corso degli anni abbia avuto alcuni collaboratori frontalieri è di un’inopportunità tale da rendere il candidato immeritevole della fiducia dei ticinesi? Riteniamo di no. (..) Se i voti dei candidati alle Camere federali dipendono dal numero dei frontalieri assunti da loro, o da società in cui essi hanno un ruolo di responsabilità, è il caso di sapere che:
- Le società di cui Lombardi è membro di CdA totalizzano circa 100 frontalieri;
- Quelle di cui è membro il liblab Giovanni Merlini ne contano oltre 50; - Nelle aziende del gruppo di Rocco Cattaneo lavorano all’incirca 130 frontalieri; Le società del gruppo Regazzi hanno circa 100 dipendenti frontalieri.
E stiamo parlando solo dei permessi attuali. Dovessimo conteggiare quelli degli ultimi 15 anni, si arriverebbe a migliaia! Altro che i tre frontalieri di Ghiggia!”