Il numero uno di MediaTi è passato alle vie legali nei confronti del settimanale che lo definì, in tempi non sospetti, "l'anello di congiunzione tra il Movimento 5 stelle e il Ticino"
MUZZANO – "Ebbene sì, ho deciso di querelare L'Espresso". Inizia così il chiaro post Facebook del numero uno del Gruppo MediaTi Marcello Foa, in chiaro riferimento all'inchiesta pubblicata dal settimanale romano intitolata “Sovranisti?, Sì ma con la cassa in Svizzera".
L'Espresso ritiene Foa "l'anello di congiunzione tra il movimento 5 stelle e il Ticino". Un' insinuazione non gradita dal manager-giornalista, che dopo settimane di riflessione ha deciso di passare alle vie legali.
"Ieri – scrive Foa su Facebook – ho dato mandato ai miei legali, Angelo Ricotti ed Ettore Traini, di procedere in tal senso nei confronti dell'autore dell'articolo Vittorio Malagutti e del direttore Marco Damilano".
"Sono consapevole – continua – che i tempi rischiano di essere lunghi, ma poco importa: il comportamento del settimanale è stato inqualificabile e chiaramente diffamatorio. Allora è giusto procedere per le vie giudiziarie".
Marcello Foa coglie l'occasione per "ringraziare il Presidente del gruppo che il piacere di dirigere, quello del Corriere del Ticino, Fabio Soldati, e tutto il Consiglio di amministrazione per aver deplorato con elegante sdegno le "insinuazioni, palesemente infondate dell’Espresso".
"Altre azioni legali – conclude Foa – saranno intraprese in Italia e in Svizzera nei confronti dei siti che hanno ripreso l'articolo del settimanale romano senza dar conto delle smentite o che hanno scritto articoli dalle intenzioni chiaramente ingiuriose".