Silvia Costa, eurodeputata del Pd: "Non è ammissibile che il presidente della più grande azienda del Paese faccia simili dichiarazioni"
BRUXELLES – “Gli eurodeputati del Pd sono finanziati da George Soros, uno dei maggiori bersagli delle teorie complottiste”. Così il presidente RAI Marcello Foa in un’intervista rilasciata al quotidiano israeliano Haaretz.
Dichiarazioni che, ovviamente, non sono state digerite dal Partito democratico, che ha sporto denunciata per diffamazione nei confronti dell’ex amministratore delegato del Gruppo Corriere del Ticino.
E stando a quanto anticipato da La Repubblica, i 25 eurodeputati hanno chiesto un risarcimento totale di due milioni di euro, 80mila per ciascuno. L'appuntamento è fissato per il 20 dicembre, quando Marcello Foa e i suoi legami saranno chiamati a difendersi davanti ai 25 deputati e al mediatore giudiziario.
"Non è ammissibile – dichiara a La Repubblica l'eurodeputata del Pd Silvia Costa – che il capo della più grande azienda del Paese faccia quelle dichiarazioni, rimbalzate in tutto il mondo".
Più cruda la presa di posizione della capodelegazione dem Patrizia Toia: "Foa deve pubblicamente vergognarsi per quelle parole e deve farlo con la stessa rilevanza che avuto la sua intervista".
Il vicepresidente del Parlamento europeo David Sassoli, che si era detto "stupito di dover querelare e chiedere i danni a un presidente della RAI", ha invece aggiunto che "basta un euro e un'altra pagina di scuse Haaretz per archiviare la questione". Insomma, o Foa si cosparge il capo di cenere oppure dovrà mettere mano al borsellino.