L'imprenditore ha progettato di realizzare un centro di eccellenza per produzioni altamente tecnologiche in campo medico-farmaceutico, il cosiddetto Campus Artisa
LUGANO – “Castione si sarebbe prestata benissimo come sede distaccata del Politecnico federale. È proprio in quest’ottica che si inseriva il nostro progetto. Ora però con l’arrivo delle Officine tutto questo è sospeso”.
Così oggi sul Corriere del Ticino il CEO di Artisa Group, Stefano Artioli, che in queste settimane ne ha per tutti. Lui, nel 2015 ha inaugurato a Castione il centro artigianale e polifunzionale Cast, con l’obiettivo di riordinare un’area depressa, tra il fiume e la ferrovia. Quel centro ha attirato diverse aziende, che hanno creato posti di lavoro e generato indotto.
E secondo Artioli, Castione è un polo del futuro a livello cantonale. Per questo, come riferisce sempre il Corriere,
LUGANO – “Castione si sarebbe prestata benissimo come sede distaccata del Politecnico federale. È proprio in quest’ottica che si inseriva il nostro progetto. Ora però con l’arrivo delle Officine tutto questo è sospeso”.
Così oggi sul Corriere del Ticino il CEO di Artisa Group, Stefano Artioli, che in queste settimane ne ha per tutti. Lui, nel 2015 ha inaugurato a Castione il centro artigianale e polifunzionale Cast, con l’obiettivo di riordinare un’area depressa, tra il fiume e la ferrovia. Quel centro ha attirato diverse aziende, che hanno creato posti di lavoro e generato indotto.
E secondo Artioli, Castione è un polo del futuro a livello cantonale. Per questo, come riferisce sempre il Corriere, ha progettato di realizzare un centro di eccellenza per produzioni altamente tecnologiche in campo medico-farmaceutico, il cosiddetto Campus Artisa. La domanda di costruzione è praticamente pronta e l’idea è creare un polo a livello federale legato alla ricerca e allo sviluppo.
“La zona – spiega - è ideale per ospitare attività ad alto valore aggiunto, come può essere il ‘Campus’. L’apertura della galleria di base del San Gottardo e l’inaugurazione della stazione TiLo hanno portato ulteriore dinamicità e anche Cantone e Confederazione mirano a trasformare Castione nel polo di sviluppo economico dell’agglomerato di Bellinzona”.
Ma dalla fine del 2017 il Consiglio di Stato e Bellinzona hanno optato per trasferire in quella zona le Officine delle FFS. Una scelta che secondo Artioli pregiudica il sogno di ospitare il Politecnico federale. “Personalmente – dice, e non è l’unico a pensarla così -, avrei visto di buon occhio il futuro delle Officine all’ex Monteforno oppure avrei potenziato e ammodernato l’impianto attuale a Bellinzona. Che senso ha spostare il sito produttivo a Castione? Così facendo è obiettivamente difficile pensare di far coesistere treni, locomotive e capannoni con un discorso più ampio legato allo sviluppo industriale e tecnologico all’avanguardia”.
. La domanda di costruzione è praticamente pronta e l’idea è creare un polo a livello federale legato alla ricerca e allo sviluppo.
“La zona – spiega - è ideale per ospitare attività ad alto valore aggiunto, come può essere il ‘Campus’. L’apertura della galleria di base del San Gottardo e l’inaugurazione della stazione TiLo hanno portato ulteriore dinamicità e anche Cantone e Confederazione mirano a trasformare Castione nel polo di sviluppo economico dell’agglomerato di Bellinzona”.
Ma dalla fine del 2017 il Consiglio di Stato e Bellinzona hanno optato per trasferire in quella zona le Officine delle FFS. Una scelta che secondo Artioli pregiudica il sogno di ospitare il Politecnico federale. “Personalmente – dice, e non è l’unico a pensarla così -, avrei visto di buon occhio il futuro delle Officine all’ex Monteforno oppure avrei potenziato e ammodernato l’impianto attuale a Bellinzona. Che senso ha spostare il sito produttivo a Castione? Così facendo è obiettivamente difficile pensare di far coesistere treni, locomotive e capannoni con un discorso più ampio legato allo sviluppo industriale e tecnologico all’avanguardia”.