Il giornalista informatico: "In rete c'è molta disinformazione manipolata da gente che in casa propria mette il 5G, ma non vogliono che si installi da altre parti"
TICINO – Tecnologia 5G sì, tecnologia 5G no. Questo è il dilemma che sta infuocando il dibattito dell’opinione pubblica ticinese. Recentemente, il presidente del PPD Fiorenzo Dadò e i deputati Maurizio Augustoni e Giorgio Fonio hanno chiesto tramite una mozione di “decretare subito una moratoria concernente l’installazione del 5G su tutto il territorio del Canton Ticino fintanto che studi scientifici indipendenti non siano stati in grado di dimostrare la non nocività della tecnologia 5G sul corpo umano”.
La questione ha tenuto banco sulla pagina delle opinioni del Cdt di ieri con pepati botta e risposta tra politici e non solo. C’è chi, come Bruno Storni (PS), ritiene che manchi “informazione di base e anche i politici confondono e alimentano paure e disagio psicologico. La complessità tecnica e sociale dell’innovazione 5G richiede una maggiore cura dell’informazione da parti di tutti, anche della classe politica che confonde il surriscaldamento del pianeta, che è reale, con le radiazioni del 5G che surriscaldano soprattutto il dibattito politico”.
Ma in Ticino non tutti la pensano alla stessa maniera e il fronte dei contrari ribatte colpo su colpo. Dopo che il PPD ha portato il tema nel nostro Cantone è stato istituito il gruppo di lavoro “Stop 5G Ticino” che, come si legge nell’opinione pubblicata sul Cdt da Annamaria Dadò, “ha come scopo quello di far rispettare i principi basilari della vita”. “La domanda fondamentale – continua la Dadò – è chiedersi se siamo disposti a mettere in pericolo la vita in nome del progresso tecnologico. Perché a subire gli effetti delle onde millimetriche non saranno solo gli esseri umani, ma tutti gli organismi viventi. Il 5G non sostituirà il 4G, ma si sommerà. E quindi anche gli effetti negativi per la salute verranno accumulati”.
Per avere una visione globale, abbiamo chiesto il parere al giornalista informatico Paolo Attivissimo che ritiene giusto “essere prudenti, ma non spaventati”. “Informarsi sulle reali caratteristiche – continua – di qualunque nuovo servizio è importante. In questo casi si parla di campi elettromagnetici, per cui bisogna chiedersi come funzionano e quali sono le differenze rispetto alle trasmissioni telefoniche cellulari che abbiamo usato finora”.
Attivissimo capisce che “molta gente sia timorosa, ma se tutti la pensassimo in questo modo saremmo ancora fermi alle carrozze con i cavalli, ai segnali di fumo… C’è un limite oltre al quale non ha senso andare nella prudenza”.
Ma cosa cambia davvero con l’introduzione del 5G? “Fondamentalmente, è una questione di frequenze. Il risultato è che, paradossalmente e nonostante i molti timori della gente, la capacità di penetrazione del 5G nel corpo umano è molto più bassa rispetto a quello che usiamo adesso”.
Il giornalista informatico parla anche dell’aspetto propagandistico del 5G e del fatto che “in rete c’è molta disinformazione manipolata da gente che in casa propria mette il 5G, ma non vogliono che si installi da altre parti. Non bisogna lasciarsi confondere da questo. Ci sono Paesi che stanno correndo per utilizzare il 5G perché hanno capito che può essere una leva di miglioramento per l’efficienza delle proprie infrastrutture”.
E la Svizzera? “La Svizzera, che ha un costo del lavoro molto alto, ha bisogno di essere sempre più efficiente. Il 5G è quindi una grossa opportunità per migliorare.