Il vicesindaco di Bellinzona: "A prescindere da ciò, per il Municipio e la Polcomunale la prevenzione e la sicurezza degli utenti più deboli restano una priorità”
BELLINZONA - I radar continuano a far discutere a Bellinzona. Dopo quello posato a Camorino, a pochi metri dalla fine del limite dei 50 all’ora, dubbi e perplessità ha suscitato il caso di venerdì scorso. La Polizia comunale ha posato un radar su Viale 1814, dove vige il limite dei 30 all’ora, davanti al Mercato coperto, proprio nel momento in cui si apriva l’evento Saperi e Sapori.
Nel primo caso come nel secondo il flash è scattato per decine di automobilisti. Il comandante Ivano Beltraminelli ha detto a LaRegione che la concomitanza non è stata voluta: insomma è stato un caso e non la volontà di fare cassetta. Oggi il quotidiano bellinzonese ha intervistato sul caso, che non ha mancato di sollevare critiche Andrea Bersani.
Il vicesindaco ha premesso che nel corso di incontri con gli abitanti dei quartieri aggregati sono emerse numerose segnalazioni di ripetute violazioni dei limiti di velocità commesse in particolare nelle zone 30. Il Municipio di concerto con la Polizia comunale ha quindi deciso di mettere a punto nelle prossime settimane “un programma di controlli radar mirati nei punti più sensibili, a tutela della sicurezza di pedoni, allievi delle scuole elementari e dell’infanzia, così come di persone anziane e residenti”.
E sul radar davanti al Mercato coperto, ha detto: “Lo scopo non voleva certo essere quello di fare cassetta. Convengo tuttavia sul fatto che il luogo e la tempistica scelti venerdì, considerata la concomitanza dell’apertura di Saperi e Sapori, potevano essere migliori. A prescindere da ciò, per il Municipio e la Polcomunale la prevenzione e la sicurezza degli utenti più deboli restano una priorità”.