L'altro accusato, un 43enne del Mendrisiotto, è nel frattempo deceduto. Le ipotesi di reato sono assassinio, omicidio intenzionale, omissione di soccorso, infrazione e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti
VIGANELLO - Ormai un anno fa, il 17 dicembre, in una camera di una pensione di via Merlina a Viganello (la Pensione La Santa), fu trovato il corpo senza vita di un 35enne svizzero.
Ora il Ministero pubblico comunica che le parti coinvolte sono state informate della chiusura dell'istruzione penale.
La Procuratrice pubblica Valentina Tuoni ha in particolare prospettato la promozione dell'accusa (per le ipotesi di reato di assassinio, omicidio intenzionale, omissione di soccorso, infrazione e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti) nei confronti di un 34enne cittadino austriaco domiciliato nel Luganese. All'imputato e all'accusatore privato nel procedimento penale è stato fissato un termine scadente l'11 dicembre 2020 per presentare eventuali istanze probatorie. Non saranno rilasciate ulteriori informazioni.
Coinvolti nella morte del 35enne risultarono subito il 34enne austriaco che ora deve rispondere delle pesantissime accuse e 43enne del Mendrisiotto, che qualche mese dopo aver ricevuto la libertà provvisoria era deceduto, pare per overdose. Il caso aveva infatti messo in evidenza una realtà difficile, il padre dell'uomo ucciso aveva voluto raccontare il calvario del figlio tra alcool e disperazione.
L'esecutore materiale, stando alle indagini, del pestaggio, era stato il 34enne austriaco, che poi aveva trascinato l'uomo, agonizzante, nella sua stanza. La morte sarebbe giunta dopo diversi minuti, dove nè lui nè il 43enne ora deceduto avrebbero chiamato i soccorsi: da qui l'accusa anche di omissione di soccorso, dato che c'è il sospetto che il 35enne ticinese si sarebbe potuto salvare.