CRONACA
La Confederazione condannata per discriminazione razziale
La sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sul caso di un keniota controllato dalla polizia a Zurigo

STRASBURGO - La Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) ha condannato la Svizzera per discriminazione razziale accogliendo il ricorso di un uomo di pelle scura che nel 2015 era stato multato per essersi rifiutato di sottoporsi a un controllo di identità.

L’uomo in questione, un keniota, era stato fermato e perquisito dalla polizia alla stazione di Zurigo e riteneva di essere stato vittima di profilazione razziale (racial profiling).

Nella sua sentenza, la Cedu ha stabilito che, date le circostanze del controllo d'identità e il luogo in cui è stato effettuato, il ricorrente potesse effettivamente invocare una discriminazione basata sul colore della sua pelle.

Secondo la Corte, il keniota ha subito violazioni degli articoli 8 (diritto al rispetto della vita privata), 13 (diritto a un ricorso effettivo) e 14 (divieto di discriminazione) della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. La Svizzera è stata condannata a pagargli quasi 23’000 franchi di spese. L'interessato ha invece rinunciato a chiedere un risarcimento per danni morali.

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