L'ex dirigente del DSS contesta "il fatto che mi siano allora state riportate informazioni di ‘atti di carattere sessuale’ compiuti" dal condannato
BELLINZONA - Ivan Pau-Lessi si è autosospeso dal Consiglio della magistratura, organo nel quale era stato nominato come membro non togato. L’ex funzionario del Dipartimento sanità e socialità, scrive la Regione, ha comunicato la sua decisione al Gran Consiglio, che nomina i componenti ‘laici’ dell’autorità che vigila sulla giustizia ticinese, dopo le dure parole del giudice Marco Villa. Nel motivare la sentenza di condanna per coazione sessuale dell’ex collaboratore del DSS processato settimana scorsa, Villa ha tirato in ballo un alto funzionario.
Nel 2005, ha detto, una delle vittime, all’epoca stagista al Dipartimento, “aveva chiesto aiuto a un alto funzionario, il quale non ha preso provvedimenti affinché l’imputato non potesse più ripetere certi comportamenti”, ha detto il giudice, porgendo “le scuse a nome dello Stato”.
Così lunedì il gruppo parlamentare della Lega ha interrogato il Consiglio di Stato chiedendo perché la segnalazione dell’allora giovane donna non sia sfociata in un esposto al Ministero pubblico, come imposto dalla legge.
Pau-Lessi che è in pensione da fine 2015, e in passato è stato municipale socialista a Giubiasco, scrive nella lettera inviata all’Ufficio presidenziale del Parlamento “di aver svolto correttamente” il proprio dovere.
La Regione riporta il contenuto della lettera: “Alla luce di quanto emerso settimana scorsa in relazione alla sentenza di condanna dell’operatore sociale e alle contestuali dichiarazioni rilasciate dal Giudice Villa a margine della motivazione orale della citata sentenza riguardo l’asserito ‘mancato intervento dello Stato’, pur contestando il fatto che mi siano allora state riportate informazioni di ‘atti di carattere sessuale’ compiuti dall’operatore in questione (allego per maggiore precisione su questo aspetto la mia lettera di ‘osservazioni’ trasmessa in data odierna al Consiglio di Stato) e, quindi, con la coscienza di chi ritiene di aver svolto correttamente il proprio dovere, ritengo opportuno nelle date circostanze comunicarvi la mia auto-sospensione dalla funzione di membro del Consiglio della magistratura, così da poter chiarire serenamente la mia posizione nel quadro dell’inchiesta amministrativa che il lodevole Consiglio di Stato ha deciso di avviare. Compio questo per me non facile passo anche allo scopo di consentire al Consiglio, di cui mi onoro di essere membro, di continuare a svolgere il proprio ruolo con l’autorevolezza e la tranquillità che questa importante funzione esige. Solo a conclusione dell’inchiesta e dopo le valutazioni sull’esito della medesima da parte del Consiglio di Stato e del vostro Ufficio, sarà possibile valutare I’eventuale continuazione del mandato”.