Incontrerà Ursula von der Leyen e ha confermato come non si sia ancora presa una decisione per come agire per uscire dall'impasse. Cassis ha proposto un piano B che non è piaciuto, in Governo e ai partiti
BERNA - Il 23 aprile Guy Parmelin si recherà a Bruxelles a parlare con l'UE dell'accordo quadro. Un tema caldo di questi giorni, da quando l'ipotesi dell'intesa sembra tramontata. Che cosa dirà Parmelin?
"La Svizzera non vuole uscire da un accordo, bensì trovare una soluzione per svilupparlo", ha detto a Le Matin Dimanche. "Il Consiglio federale continua le sue discussioni su questo argomento. Quando sarà il momento, deciderà la sua posizione. Come presidente della Confederazione, sarò il portavoce di ciò che è stato convenuto e il 23 aprile andrò a Bruxelles", previsto un incontro con Ursula von der Leyen.
Ignazio Cassis pare aver avanzato un'idea che però non è piaciuta né ai partiti né ai suoi compagni di Governo: proporre di modernizzare l’accordo di libero scambio esistente e di sbloccare il miliardo di coesione, con la riduzione da 8 a 4 giorni di una delle regole di protezione contro la concorrenza dei lavoratori esteri, in cambio del non doversi sottomettere alla Corte di giustizia europea.
Piano B bocciato da tutti. Per ora, dunque, Berna non ha ancora una strategia.
E in molti chiedono informazioni, per esempio organizzazioni mantello dell'economia economiesuisse e l’Unione svizzera degli imprenditori.