Il Consiglio di Stato ha scritto alla Commissione gestione e finanze con due nuovi metodi di calcolo, entrambi in grado di portare il gettito a 85,3 milioni di franchi. Augustoni però non ci sta
BELLINZONA - La proposta del Governo in merito all'imposta di circolazione non piace a chi ha lanciato e fatto approvare l'iniziativa in merito alle urne. E ora, come si esce dall'impasse? Il Consiglio di Stato ha tentato di farlo tramite addirittura due nuove idee, che a quanto pare però non piacciono comunque ai rappresentanti del Centro.
Dopo il sì alle urne, il Consiglio di Stato era chiamato a fare in modo di dare vita a un nuovo sistema di calcolo che sapesse tener conto di quando chiesto dalla popolazione. La proposta si basa sulle emissioni dei veicoli e cerca di eliminare la disparità di trattamento tra chi ha veicoli vecchi e chi ne possiede di più moderni, con un impatto finanziariamente neutro, ma non piace in primis agli iniziativisti del Centro, che non hanno esitato a attaccarla duramente.
Lo scontro è di quelli importanti, tanto che l'ex PPD sarebbe pronto a non votare i conti del Cantone.
A questo punto, è arrivata la nuova mossa del Governo, che ha scritto alla Commissione gestione e finanze, avanzando due nuove ipotesi di calcolo, entrambe una via di mezzo tra il gettito richiesto dall'iniziativa e quello invece contenuto nel documento presentato qualche giorno fa.
Tutte e due parlano di 85,3 milioni di entrate. Come? La prima eliminando il coefficiente di moltiplicazione e ritoccando leggermente al rialzo la formula, la seconda mantenendo il coefficiente di moltiplicazione solo per le vetture immatricolate dopo il gennaio del 2009.
Via libera, dunque? A quanto pare no, perchè stando al Corriere del Ticino, per Maurizio Agustoni la volontà del popolo non sarebbe comunque rispettata. Il Centro a sua volta vuole presentare un rapporto che miri ad abolire il coefficiente di moltiplicazione e eliminare le disparità tra i due cicli di omologazione. Lo scontro è ben lungi dall'essere chiuso, l'accordo appare lontano.