I due esponenti e il Comitato di Costituzione Radicale: “La Svizzera, anziché svolgere una funzione di neutralità imparziale e laica, si sta muovendo con condiscendenza verso uno Stato fondamentalmente religioso”
Signor Consigliere federale Ignazio Cassis,
Siamo in un momento storico delicato ed importantissimo, che ci impone di riflettere sui nuovi equilibri mondiali, su cosa ci riserva il futuro e, soprattutto, sul ruolo che noi Svizzeri abbiamo in questo contesto geopolitico drammatico. Ci troviamo di fronte ad una crisi di valori e di ideali causata da fattori politici ed economici tali da sviluppare forze centrifughe i cui effetti sono imprevedibili.
Il ruolo del nostro governo, quale rappresentante di uno stato di diritto democratico e laico, è quello di operare a favore dell’equilibrio e della stabilità nel mondo e di promuovere il rispetto delle leggi internazionali.
In particolare, da quando il suo Dipartimento ha promosso il principio di “neutralità attiva” nel contesto del conflitto russo/ucraino, la credibilità del nostro Paese e della nostra diplomazia non può avallare in nessun caso politiche asimmetriche in funzione di interessi specifici.
Purtroppo, dobbiamo prendere atto che si sta perpetrando una politica internazionale di indulgenza in funzione di interessi specifici, in particolare verso un paese come Israele che si sta macchiando da anni di violazioni gravissime del diritto internazionale. Queste violazioni si susseguono senza soluzione già dal 1948. Basti solo pensare all’approvazione nel 2023, da parte del governo Netanyahu (formato da partiti nazionalisti e ultraortodossi) della costruzione di più di diecimila unità abitative nei territori della Cisgiordania (territori occupati dalla fine della Guerra dei Sei Giorni del 1967 e considerati da quasi tutta la comunità internazionale terra palestinese). Si tratta di un vero e proprio insediamento vietato esplicitamente dalla Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949.
Nella striscia di Gaza, fermo restando la decisa condanna dell’esecrabile atto terroristico perpetrato da Hamas il 7 di ottobre 2023, l’embargo illegale imposto da Israele sta portando ad una crisi umanitaria di dimensioni abnormi: 2 milioni di persone si trovano sostanzialmente senza luce, acqua potabile, assistenza medica.
Noi, come movimento Costituzione Radicale, non possiamo non osservare come la Svizzera, anziché svolgere una funzione di neutralità imparziale e laica, si stia muovendo con condiscendenza verso uno Stato, fondamentalmente religioso, privo di una Carta costituzionale, e che mostra di non avere alcun rispetto per il diritto internazionale.
Siamo, inoltre, estremamente preoccupati per la posizione che la Svizzera ha in merito ai contributi all’agenzia UNRWA che ha un ruolo essenziale per la tutela ed il soccorso di tutti quei civili e profughi Palestinesi che non hanno sostanzialmente alcuna tutela.
Guido Tognola, segretario politico, per il Comitato
Augusto Bernasconi – Umberto Calamida – Cristiano Poli Cappelli – Jacques Ducry – Fabrizio Maffeis – JeanLouis Scossa