La decisione dei liberali radicali di bocciare il preventivo di Lugano, restituisce profilo al partito. Ma metodo e tempistiche non sembra azzeccate: qual è l'obbiettivo?
di Andrea Leoni
Bah…al netto del peccato originale di aver rifiutato la responsabilità delle Finanze solo pochi mesi fa, salvo oggi pontificare sul bilancio cittadino, meglio non perder tempo a disquisire sui "doveri" di un partito di governo con due municipali, di cui uno vicesindaco. Questi distinguo, oramai, sembrano appartenere sempre più al passato. L’opposizione l’hanno fatta altri prima e la faranno tutti domani. Bisogna capire se il nostro sistema istituzionale saprà assorbire questo nuovo andazzo, ma è un altro tema.
La decisione del PLR di Lugano di bocciare il preventivo, solleva piuttosto perplessità di merito. La scelta delle tempistiche - che in politica è sostanza - non pare tra le più felici. Il Municipio di Lugano ha fornito una prospettiva a medio termine per risanare i conti, contrariamente a quanto avviene a livello cantonale dove sostanzialmente si tira a campare. Il capo dicastero Marco Chiesa ha indicato in due legislature il tempo necessario per rimettere in sesto la cassa. Il primo passaggio importante, però, avverrà molto prima, già l’anno prossimo, quando entro giugno l’Esecutivo intende licenziare un primo messaggio ad hoc con le misure di risanamento (dove per risanamento non si intendono solo i tagli, ma anche la vendita di alcuni beni, come ad esempio le azioni del Casinò o Villa Negroni).
Questo messaggio sarà costruito con carattere tecnico e politico. Un gruppo di lavoro, già operativo, segnalerà infatti al Municipio le opzioni di intervento e, successivamente, l’Esecutivo le condividerà con la Commissione della Gestione per capire ciò che è politicamente sostenibile e ciò che non lo è. Da questo iter nascerà il pacchetto.
A noi pare un’impostazione ragionevole. C’è il piano di battaglia, c’è il metodo e c’è una scadenza. Ed è sulla concretizzazione di questo programma e sui suoi tempi di realizzazione, vale a dire sui fatti, che il PLR avrebbe dovuto sfidare con fermezza l’Esecutivo e, se del caso, mettersi di traverso.
Farlo oggi, su un preventivo di passaggio, come spesso accade a cavallo fra le legislature, ha più di una controindicazione e lascia un po’ il tempo che trova. È vero, smarcarsi come è stato fatto, restituisce profilo ai liberali radicali e li rimette al centro del dibattito. Questo è positivo, in linea teorica, ma arrischia di trasformarsi in un colpo di teatro effimero. Qual è infatti l’obbiettivo?
Tutti sanno che la richiesta di un’immediato pareggio di bilancio non solo è irragionevole ma addirittura impossibile, salvo impugnare la motosega. Almeno questo è quanto sostengono i municipali di tutti i partiti. E dunque qual è l’obbiettivo, al di là di prendersi la scena? Far saltare il banco per avere più lacrime e più sangue subito? Tanti auguri…Oppure aprire un negoziato che si traduca nello scalpo di qualche correzione nel prossimo preventivo? Capirai…
Si può mettere la pistola sul tavolo quando si è molto forti o quando non si ha nulla da perdere. Il PLR non è in nessuna di queste due condizioni.