Il candidato UDC replica a Bignasca: "Sono parole sue ma non è mica vero. Non capisco il senso di certe uscite, come quando Zali ci accusò di volere tutto. Il sondaggio non mi fa cambiare idea, punto all'elezione"
BELLINZONA - Ciascuno fa la sua campagna ma l'accordo prevedeva la difesa dei due seggi di destra, non per forza di due della Lega. Piero Marchesi, dopo una settimana di polemiche, rimane sulle sue posizioni in una intervista rilasciata a La Domenica. "Siamo alle pistolettate? Lo dice Bignasca, non è mica vero", afferma.
"Noi stiamo facendo la nostra campagna in modo convinto e sereno, mettendo in evidenza le tantissime proposte formulate e i molti successi ottenuti in questa legislatura. Invero, non capisco il senso di certe uscite, come quella di Zali che accusava l’UDC di volere tutto...", lancia però un attacco. E il sondaggio della RSI, che dà riconfermati Zali e Gobbi, non lo ferma: "L'obiettivo è l'elezione in Consiglio di Stato".
"Abbiamo fatto un accordo con l’obiettivo di difendere i due seggi di destra. Non sta scritto da nessuna parte che quei due seggi debbano essere entrambi della Lega. Al momento della stesura dell’accordo noi non abbiamo nascosto le nostre ambizioni, che loro hanno giudicato legittime. Non vedo cosa sia cambiato", afferma.
E a livello di temi, torna a rilanciare la mobilità aziendale, che a suo avviso funzionerebbe benissimo con aziende che lavorano a turni e con molti frontalieri in arrivo tutti dalla stessa zona. Le scuole poi devono adattarsi all'economia: "Se non capisce dove va l’economia, di fatto formerà disoccupati", è lapidario. Inoltre, la burocrazia va snellita.
Marchesi è a Berna come Consigliere Nazionale ma ha una visione chiara della realtà ticinese: "Per ambire a entrare in Consiglio di Stato devo essere in grado di fornire delle soluzioni ai problemi dei ticinesi. Ho la fortuna di poter beneficiare di più di dieci anni di esperienza come sindaco di un comune prima piccolo ora medio, sono un imprenditore, vivo la politica federale, credo di conoscere bene i problemi del canton e vorrei contribuire a risolverli".