L'ex granconsigliera prosciolta dall'accusa di aiuto al soggiorno illegale. La pena pecuniaria sospesa passa da 8'800 franchi ai 2'200
BELLINZONA – Lisa Bosia Mirra può sorridere. La Corte di appello e revisione penale (CARP) ha parzialmente accolto il ricorso contro la sentenza di primo grado. L’ex granconsigliera è stata prosciolta dall’accusa di aiuto al soggiorno illegale confermando che “ospitare per qualche giorno un migrante senza regolari documenti d’identità in Svizzera non è punibile”. Bosia Mirra è stata però riconosciuta colpevole di ripetuto aiuto all’entrata e alla partenza illegale.
Ridotta, quindi, la pena pecuniaria sospesa per due anni che passa dagli 8’800 franchi ai 2’200. Annullata, invece, la multa inflitta in primo grado di mille franchi.
“La Corte d’Appello – si legge in una nota dell’Osservatorio giuridico – ha confermato che non è punibile fornire vivere a uno straniero in difficoltà, né offrire assistenza medica e consulenza giuridica a persone a statuto irregolare in procinto di attraversare il confine”.
E ancora: “Accertato che alla stazione di Como erano accampati tra 400 e 600 migranti con minori non accompagnati, donne con bambini, “in un giardino pubblico, cioè in uno spazio assolutamente non attrezzato quale centro di accoglienza”. La Corte ha ampiamente riconosciuto che Lisa Bosia Mirra ha agito per motivi onorevoli e in stato di grave angustia. Il Tribunale ha però negato che esistesse uno stato di necessità per i rifugiati che Lisa Bosia Mirra aiutò ad entrare in Svizzera fuori valico. Pertanto si presenterà ricorso al Tribunale federale Svizzero”.