Nuova dura presa di posizione dell'artista ticinese contro i vertici del centro culturale: "Non vedevano l'ora che ce ne andassimo..."
LUGANO - Non si placa lo scontro tra i vertici del LAC e Daniele Finzi Pasca. L’artista ticinese, in una lettera inviata al Corriere del Ticino, è tornato infatti a ribadire le sue critiche.
“In questi primi tre anni dall'apertura del LAC - premette Finzi Pasca - i nostri spettacoli hanno raggiunto più di 30'000 spettatori. Questo vuole dire che c'è affetto attorno a noi. Centinaia di persone partecipano ogni anno alle nostre prove aperte e questo vuole dire che c'è uno stretto legame con il nostro pubblico e la nostra terra”.
I vertici del LAC, affonda quindi il colpo il regista, “non hanno fatto l'essenziale: quello di trattarci come dei coinquilini. Noi siamo di casa in questo teatro e forse potremmo aiutare, con la nostra esperienza, il nostro entusiasmo e tutti i contatti internazionali che abbiamo, a renderlo solo più splendente”.
"Una decina di giorni fa - conclude Finzi Pasca - ho detto che con il cuore ero già lontano e forse non ho detto il vero. Il mio cuore è qui, sono affezionato a questa terra. Avrei dovuto dire che la nostra sopravvivenza, il nostro sviluppo e la nostra crescita qui purtroppo stavano diventando impossibili. Avrei dovuto dire che per ragioni misteriose ed insondabili c'era chi proprio non vedeva l'ora che ce ne andassimo".