Claudio Zali: "Una compagnia aerea che manda i suoi clienti a prendere il treno fa sorgere dubbi". Beltraminelli: "Nessun rispetto per l’aeroporto di Lugano, i passeggeri, il personale"
LUGANO – Durissime le reazioni del mondo politico alla decisione di Swiss di abbandonare l’aeroporto di Lugano.
“È uno schiaffo per Lugano e per il Ticino – ha dichiarato al Corriere del Ticino il sindaco, e presidente di Lugano Airport, Marco Borradori -. Loro sono grandi, noi piccoli. Ma anche i piccoli hanno una dignità. Non prenderò mai più un aereo di Swiss”.
Il sindaco ha appreso della cancellazione della linea per Zurigo dalla stampa. “Neanche una telefonata o una mail – incalza -. E il bello è che noi abbiamo scritto loro una lettera martedì, ovviamente senza ottenere risposta. Sapevano benissimo che erano l’unico collegamento che ci era rimasto. Sapevano che non possiamo neanche affidarci a compagnie straniere per via del cabotaggio. E sapevano benissimo che Adria non avrebbe retto. Mi auguro che di fronte a questo sgarbo ci si alzi tutti in piedi per protestare”.
Alla rivolta chiama anche il deputato luganese Lorenzo Jelmini, che su Facebook scrive: “A prescindere da quello che si possa pensare dell'aeroporto di Lugano e di un suo eventuale sviluppo, è evidente che i manager di Swiss hanno giocato davvero sporco!!! Da tempo a loro non interessa Lugano, ma hanno voluto comunque fare concorrenza spietata a Darwin sul volo Ginevra per poi, non appena avuta l'esclusiva, abbandonarlo! Hanno dato in appalto il volo Zurigo a una compagnia di dubbia affidabilità, hanno usato aerei con un ridotto numero di posti e non si sono mai interessati dei problemi finanziari di Adria! Ma non hanno mai lasciato che altri si interessassero ad Agno per cercare di uccidere l'aeroporto e impedire così che altre compagnie volassero da qui facendo concorrenza a loro. Ripeto, ognuno la pensi come vuole sull'aeroporto, ma manager di questo stampo sono decisamente vergognosi perché giocano sulle spalle dei dipendenti, delle loro famiglie e di un'intera regione! Mi chiedo perché questa compagnia possa ancora volare con la bandiera rossocrociata visto che di svizzero non ha più nulla (appartiene a Lufthansa) e non gli interessa il nostro Paese!!!”.
Caustico il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, che alla RSI ha dichiarato “Una compagnia aerea che invece di avere clienti li manda a prendere il treno, fa sorgere qualche dubbio...”.
Il ministro ha comunque confermato l'impegno del Cantone a sostegno dell'aeroporto per evitare il suo fallimento: “Tra le valutazioni in corso vi è certamente quella della salvaguardia nell’immediato dei circa 200 posti di lavoro diretti, bisogna poi rendersi indipendenti dalle linee aeree, in modo che la sopravvivenza non sia determinata dalla volontà o dai capricci di una compagnia”.
Duro anche il commento dell’ex consigliere di Stato ed ex municipale di Lugano Paolo Beltraminelli: “Purtroppo Swiss di svizzero ha solo il nome! Nessun rispetto per l’aeroporto di Lugano, i passeggeri, il personale e il Ticino, che alla nascita della compagnia dopo il fallimento di Swissair comprò le sue azioni per 1.5 milioni. Per anni mi sono battuto come capodicastero aeroporto in condizioni già allora molto difficili, ma Swiss è sempre stato partner affidabile e sicuro, la delusione è davvero grande!”.