La deputata liberale ha detto la sua durante la discussione generale in Gran Consiglio: "Io stessa sono stata minacciata"
BELLINZONA - Ieri in Gran Consiglio si è parlato del caso delle molestie alla RSI, per cui è in corso un'inchiesta ordinata dalla stessa azienda. A chiedere la discussione generale - approfittando di un'interpellanza presentata da Boris Bignasca - è stato il deputato MPS Matteo Pronzini, che più volte si era visto in passato respingere richieste simili, mentre stavolta ha ottenuto la maggioranza di un plenum comunque diviso.
In molti si sono chiesti a che cosa servisse una discussione simile in Parlamento, con un'inchiesta ancora in corso. Per i favorevoli si trattava di un segnala al Paese e d'incoraggiamento alle vittime, per i contrari di un dibattito improvvisato con scopi unicamente di visibilità.
A essere contraria alla discussione anche Maristella Polli, che in un duro intervento ha comunque raccontato la sua verità sulla RSI, dove ha lavorato per 44 anni, partendo dall'apprendistato sino ad arrivare tra i quadri dirigenti.
"Ho ascoltato con rabbia e delusione questa inutile discussione", ha esordito. "In questa azienda ci sono sempre e dico sempre state problematiche legate al mobbing. Il problema è che nessuno denunciava, non è che improvvisamente sono arrivate 32 persone che hanno espresso quel che a loro è capitato. Nell'ambiente in cui si vive a livello mediatico, soprattutto le donne, sono esposte a questi fenomeni".
"Sono stata minacciata, ho avuto stalking, ho dovuto cercare nel limite del possibile di arginare dei problemi legati proprio al mobbing. Tutto questo va trasformato oggi in qualcosa di positivo trovando soluzioni che possano, in qualsiasi impresa e non solo alla RSI, aiutare le persone. Però attenzione, ci sono donne che giustamente denunciano e altre che in modo vendicativo denunciano cose non vere. Io le ho conosciute", ha proseguito la deputata liberale.
"Non dite chi ha detto sì o no alla discussione, io stessa ho detto no perché va trovato un contesto approfondito di contenuti e capire cosa vuol dire in questo momento l'inchiesta in corso", ha concluso Polli.