Marco Bertoli: 4. “Rilevante è che il procuratore generale evidenzi un possibile esubero di competenze da parte del Presidente dell’EOC, aprendo, a nostro avviso, la strada di verifiche amministrative”
LUGANO – L’avvocato Marco Bertoli, legale della Fondazione Cardiocentro, ha diramato una nota stampa in seguito alla decisione del procuratore generale Andrea Pagani di firmare un decreto d’abbandono nei confronti del presidente dell’EOC, Paolo Sanvido. Il caso è quello ormai famoso del sms che Sanvido ha inviato al coprimario del Cardiocentro, Giovanni Pedrazzini, aprendogli di fatto le porte del primariato all’Ente ospedaliero.
“Preso atto del decreto di abbandono del procuratore generale, il cui approfondito e celere esame giuridico va elogiato – scrive Bertoli -, si fanno le seguenti considerazioni:
1. Le 7 pagine del decreto dimostrano intanto che è stato necessario un’accurata valutazione dei fatti, attestante la serietà della vicenda;
2. L’abbandono fonda sul fatto che, per la complessa procedura di nomina, il Presidente dell’EOC - da solo - non avrebbe potuto decidere l’assunzione e comunque, secondo la Schwellentheorie, egli ha subito fatto marcia indietro dopo il rifiuto del primario del Cardiocentro, spegnendo sul nascere l’ipotesi di reato;
3. Si osserva che nel decreto non vengono evocati elementi di solidarietà o amicizia a giustificazione degli sms;
4. Rilevante è che il Procuratore Generale evidenzi un possibile esubero di competenze (Kompetenzüberschreitung) da parte del Presidente dell’EOC, aprendo, a nostro avviso, la strada alle opportune verifiche di natura amministrativa;
Di conseguenza, sulla base di quest’ultimo elemento, nei prossimi giorni scriveremo nuovamente al Consiglio di Stato, organo di vigilanza sull’EOC, chiedendo di approfondire la vicenda. Infatti, una eventuale violazione dei doveri d’ufficio, come alla giurisprudenza menzionata dal PG stesso, può sussistere anche senza raggiungere connotazione penale.
Per queste considerazioni si ritiene di non ricorrere contro l’abbandono decretato, auspicando per contro quella puntuale analisi amministrativa chiesta con l’originaria segnalazione al CdS”.