Non avrebbe dovuto essere così, nel senso che al direttore di TicinoTurismo era stato inizialmente garantito che... Ma poi, e poi ancora...
BELLINZONA – Non avrebbe dovuto essere così, nel senso che al direttore di TicinoTurismo, Elia Frapolli, era stato inizialmente garantito che la sua candidatura al Consiglio di Stato non sarebbe stata incompatibile con il suo ruolo: avrebbe semplicemente dovuto prendere alcuni mesi di congedo per poi eventualmente tornare al lavoro in caso (comunque altamente probabile) di non elezione.
Ma un paio di settimane fa, come anticipato da liberatv, il Consiglio di amministrazione dell’Agenzia turistica ticinese ha voluto approfondire il tema. E, come scrive oggi il Corriere del Ticino, da quella seduta è uscito un aut-aut a Frapolli: se verrà confermata la sua candidatura sulla lista del PPD per il Governo, come proposto dalla Commissione cerca del partito, dovrà dimettersi dalla direzione di TicinoTurismo.
"Nulla è ancora deciso e le soluzioni possibili sono diverse", ha però dichiarato Frapolli al Corriere.
In effetti, la decisione drastica di un paio di settimane or sono è stata rivista negli scorsi giorni e, dopo un serrato confronto interno al Consiglio di amministrazione dell’Agenzia turistica, si è tornati alla soluzione iniziale: se Frapolli sarà in lista dovrà prendere un congedo non pagato fino al giorno del verdetto popolare, quindi diciamo circa cinque mesi.
Nel frattempo, sul fronte della ‘rosa azzurra’ la situazione rimane parecchio fluida e altre personalità politiche di spicco escluse dalla Commissione cerca hanno ribadito la propria disponibilità a correre per il Governo: se pensiamo al Sopraceneri, regione in cui Frapolli vive, il Locarnese ha lamentato l’assenza di un proprio candidato e intende giocare la carta dell’ex presidente del partito Fabio Bacchetta-Cattori.
Nei prossimi giorni la direttiva del partito deciderà se confermare il quintetto proposto dalla Commissione cerca o sottoporre altri nomi al Comitato cantonale in agenda il 21 novembre.