“Sono profondamente deluso”… con queste parole il dottor Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici, ha commentato al Quotidiano della RSI la decisione del Governo
LUGANO – “Sono profondamente deluso – con queste parole il dottor Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici, ha commentato al Quotidiano della RSI la decisione del Governo di non sospendere le lezioni alle scuole dell’obbligo, nonostante l’emergenza Coronavirus -. Si continua a ripetere che la principale misura preventiva è la social distance ma non mi risulta che alle scuole ci sia la possibilità di garantirla. Sappiamo inoltre che i bambini si infettano esattamente come gli adulti e che sono veicoli potenti di trasmissione”.
Comunque, ha ha aggiunto Denti, riferendosi al ministro dell’educazione Manuele Bertoli, “se qualcuno in Consiglio di Stato si è permesso di dire che i medici devono stare zitti, rispondo che i medici hanno competenze epidemiologiche e che sono i più accreditati a parlare di quello che sta accadendo. Io vado avanti con la mia idea, che tutte le scuole vadano chiuse e di sicuro noi medici non staremo zitti. Bertoli si assumerà per contro le sue responsabilità”.
Sulla stessa linea il professor Andreas Cerny, direttore dell’epatocentro. “Il concetto di limitare l’epidemia per fasce di età non sta in piedi dal profilo epidemiologico – ha detto sempre al Quotidiano -, e non è in linea con le strategie e le statistiche di altri paesi, come Cina, Singapore e Italia. La politica delle misure con il contagocce non è, dalla mia prospettiva di medico e virologo, corretta”.
Soddisfatto per una buona parte delle decisioni che sono state prese, si dichiara infine il dottor Frédréric Lelais. “Ma quella della scuola non la capisco dal profilo sanitario – dice a liveratv -. In conferenza stampa i ministri si siedono a un metro di distanza l’uno dall’altro, giustamente, enfatizzando che occorre evitare il contatto sociale. Giustissimo... me se vogliono che i giovani vadano a scuola esigo che mettano gli studenti in condizione, durante il trasporto verso la scuola ed in aula, di poter mantenere la distanza sociale! Saranno pure nipoti di nonni ma sono anche figli di genitori, di infermieri, di medici, di soccorritori, di poliziotti, di personale amministrativo delle strutture sanitarie, di militi della protezione civile...! Pensiamoci un po’...!
Dopo questa sfuriata spero che questa decisione “per motivi sanitari” sia invece dettata da motivi organizzativi e sono fiducioso che al più tardi da lunedì prossimo le scuole in Ticino saranno chiuse e che in questi giorni le Autorità Cantonali abbiano a disposizione il tempo tecnico per organizzare un servizio di custodia per quelle famiglie che non possono accudire i bambini e ragazzi a casa senza l’aiuto dei nonni!”.